Nella quarta stagione de Il Paradiso delle Signore, momentaneamente interrotta perché non è stato possibile girare i restanti episodi a causa dell’emergenza Coronavirus, i telespettatori di Rai 1 hanno conosciuto Flavia Brancia di Montalto, la madre della “manipolatrice” Ludovica (Giulia Arena). Ad interpretarla c’è l’attrice Magdalena Grochowska, conosciuta dal pubblico delle soap anche per le partecipazioni in Centovetrine e Un Posto al Sole.
Noi di TvSoap abbiamo incontrato Magdalena per rivolgerle alcune domande sulla sua esperienza al Paradiso, scoprendo così che… ritornerà in scena!
Il paradiso delle signore: Tv Soap intervista MAGDALENA GROCHOWSKA (Flavia Brancia)
Ciao Magdalena, benvenuta su TvSoap. Io partirei da Flavia, il personaggio che hai interpretato ne Il Paradiso delle signore. Come l’hai trovata?
Beh, è inutile dire che aveva un po’ la puzza sotto il naso. Flavia è fondamentalmente una donna sola, che deve in qualche modo proteggere se stessa e la figlia Ludovica. Questa sua sfiducia nel prossimo credo che la renda un po’ spocchiosa. Sicuramente per me, dal punto di vista di attrice, è stato divertente interpretarla.
Ci sarà possibilità di rivederla in futuro?
Assolutamente sì. Tornerà. Avrei dovuto girare a marzo, ma ciò ha coinciso con il lockdown, ragion per cui non è stato possibile andare sul set per i nuovi episodi. Flavia per ora è stata un personaggio forte, ha tenuto anche testa alla contessa Adelaide (Vanessa Gravina). Le possibilità di trama per lei sarebbero multiple: potrebbe tornare per vendicarsi di Umberto (Roberto Farnesi) e affossarlo completamente, ad esempio. Ci sarebbero degli spiragli interessanti, ma non so niente sugli sviluppi futuri per lei.
Bene, ci piace questa cosa. Al Paradiso, hai anche rincontrato Roberto Farnesi, Vanessa Gravina, Pietro Genuardi e Roberto Alpi, che come te avevano fatto parte del cast di Centovetrine…
Esatto. Ricordo che ad un certo punto, durante una pausa, ci siamo seduti sui divanetti del circolo del Paradiso e ci siamo resi conto che noi cinque avevamo condiviso l’esperienza di Centovetrine, dove ero stata Anna Kaladze. Anche il direttore artistico, Daniele Carnacina, l’avevo già incontrato nella soap di Canale 5. È stato quindi molto bello, dopo quasi vent’anni, riaverli tutti insieme sul set.
Abbiamo nominato il Paradiso e Centovetrine. Di Un posto al sole, invece, cosa mi dici?
Un posto al sole fa parte del mio cuore, ormai. Devi sapere che tra noi attori c’è un detto, ossia che il set della soap è come se diventasse la “tua Africa”. Quando non ci sei, ti manca in un modo esagerato. Nessuna fiction ti manca così tanto. È stata un’esperienza di tre anni, dove mi sono sentita a casa. Quella di Upas è diventata un po’ la mia seconda famiglia, non un semplice ambiente di lavoro. È normale: gli attori sono sempre gli stessi, lavoriamo insieme per circa dodici ore al giorno. La simpatia dei napoletani è poi riconosciuta in tutto il mondo. Mi manca tantissimo stare lì: spero che Renato si decida a richiamare Nadia, perché per me prendere il treno per dirigermi a Napoli era diventato una costante come salire sulla metro a Roma.
Hai girato tante fiction. Tra quelle che hai interpretato, qual è il personaggio che ti è rimasto di più nel cuore?
La dottoressa Gambetta di RIS – Delitti Imperfetti. Ricordo che arrivai al provino con la febbre alta; sono scappata piangendo perché non stavo bene. Non credevo mi avrebbero dato il ruolo, invece mi è stata data questa opportunità. Ora lo potrei senz’altro rifare in una maniera ancora più bella!
Anche tu, come tutti gli italiani, stai vivendo la quarantena. Cosa ti è mancato di più in questo periodo?
Sicuramente vedere i miei amici, anche se credo se ne possa fare a meno ancora per un po’. Spero comunque che questo periodo sia servito alle persone per capire che cosa è davvero fondamentale nella vita. A ripensare a quel consumismo sfrenato, che guidava il cervello senza alcun tipo di controllo. A renderci conto del reale valore delle persone, di quello che si ha.
Da artista, pensi che cambierà il tuo lavoro?
Beh, se ci pensi non si possono girare le fiction con le mascherine. Sinceramente non ho pensato a come andrà; questa storia mi sembra assurda, al punto tale che non ho avuto il tempo di ragionarci a fondo. Sono una che vive alla giornata, che non si preoccupa in anticipo delle cose. Non so come potrebbe funzionare. Il mio è uno di quei pochi lavori che non consente il distanziamento sociale. Già alla centralina del regista ci sono agglomerate nove persone che devono collaborare tra di loro e stare vicine. In una fiction poi ci sono anche scene di baci e abbracci. Come si fa? Non so ancora rispondere a questo…
In collaborazione con Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione