All’ultima edizione del Gala della fiction e del cinema di Castellammare di Stabia abbiamo incontrato Giorgio Lupano, che per il secondo anno interpreta Luciano Cattaneo a Il paradiso delle signore daily e che in questo periodo è anche in tournée con Sherlock Holmes, spettacolo teatrale di grande successo realizzato dalla Ginevra production di Gianluca Ramazzotti .
Giorgio, benvenuto su Tv Soap. Sei legato a Luciano?
Tanto. Io lo chiamo Lucianone Cattaneo, però io e lui siamo molto diversi e questo fa parte un po’ del gioco dell’attore e del divertimento. Perché se facessimo sempre personaggi simili a noi sarebbe un po’ noioso, anche per il pubblico che vedrebbe sempre lo stesso personaggio.
Chi è Luciano, veramente?
È un personaggio di altri tempi, forse perché ha un forte senso morale e del dovere. E quindi è stato bello dare forma ai pensieri degli anni ’60, al rigore morale, al lavoro, alla famiglia che ha il mio personaggio come anche altri della serie. È stato un po’ come andare a scavare un mondo di un passato recente che a noi non appartiene perché non c’eravamo, però i nostri genitori e i nostri i nonni c’erano. Siamo andati a pescare nei backstage delle nostre famiglie.
Il pubblico ama molto Luciano e Clelia, tanto da attendere il ritorno di quest’ultima. Come mai?
Il ritorno annunciato di Clelia ha creato ancora maggiore attesa, in ogni caso è una storia che prende e il pubblico vuole sapere come va a finire; anche Clelia è un bel personaggio sofferto e poi la sua interprete Enrica Pintore è bravissima e bellissima.
Come porti in scena il tuo essere padre nella storia? Ti immedesimi rispetto alla tua vita di tutti i giorni?
Nella serie seguiamo le linee che scrivono gli autori. Noi stiamo raccontando gli anni ’60 e stiamo attraversando una crisi familiare in anni in cui non c’era il divorzio, lasciarsi era impossibile e si faceva una scelta per la vita (sia il matrimonio e sia il lavoro). Solitamente, tutto era per la vita fino alla pensione. Io mi adeguo benissimo, cioè è quello che farei io nella vita.
A Il paradiso delle signore si parla tanto di passato e quindi di nostalgia. Vi è capitato attraverso i vostri personaggi di rivivere momenti tristi o felici che siano?
In verità no, sono troppo lontano da noi (a livello proprio di epoca) e quindi no.
Altri progetti a parte la serie?
Sì, sono a teatro a febbraio con Sherlock Holmes, che ha già debuttato lo scorso anno.