Quando la fiction e la realtà si “confondono”: a Un posto al sole Patrizio in questi giorni è impegnato negli esami di maturità, tappa che però sta affrontando per davvero anche il suo interprete Lorenzo Sarcinelli. È l’occasione per una nuova chiacchierata con il giovanissimo attore, che tra l’altro da poche settimane è meritatamente entrato nella sigla iniziale della soap.
Ciao Lorenzo, cosa ti sta dando l’esperienza a Un posto al sole?
Questa esperienza mi ha dato, mi sta dando e mi darà ancora tanto. Un posto al sole è stato il mio primo lavoro come attore ed è arrivato subito, una vera fortuna. Upas è una vera palestra che ti abitua a dei ritmi velocissimi, totalmente diversi da quelli di altri prodotti televisivi o cinematografici. Sul set imparo tutto da tutti, ogni consiglio lo assorbo come una spugna, che sia da parte di un operatore, un regista o un attore. Un posto al sole mi sta anche insegnando a rapportarmi in ambito lavorativo con persone più grandi di me e questo è fondamentale.
Da quale collega più “esperto” stai apprendendo di più?
Naturalmente girando quasi sempre con Patrizio Rispo e Marina Giulia Cavalli imparo maggiormente da loro, mi sono sempre vicini con supporti morali e consigli. Cerco di mettere in pratica ogni suggerimento dato e di imparare qualcosa nell’osservarli recitare. Con loro e specialmente con Patrizio ho migliorato notevolmente la mia prontezza scenica. In generale poi un po’ tutti quelli che incrocio sul set mi aiutano; ad esempio, il collega scenicamente più lontano ma che sempre quando può mi è vicino per aiutarmi è Riccardo Polizzy Carbonelli, che già dal mio primo giorno di set ha iniziato a darmi subito dei consigli come, ad esempio, trucchi scenici utili per prendere il favore della telecamera.
Patrizio è un adolescente alle prese con le prime cotte. Cosa ti piace di Patrizio e cosa, invece, non sopporti?
Patrizio è un ragazzo parecchio insicuro per quanto riguarda la propria sfera sentimentale, non sa quasi mai come comportarsi veramente, è un po’ timido: su questo è molto diverso da me. Questo suo aspetto caratteriale però mi affascina perché mi dà modo di sperimentare in scena nuove cose. In tutti gli altri rapporti è tutt’altro che timido: è solare, simpatico, sveglio, deciso. Amo molto la sua ambizione e caparbietà, quando si mette in testa una cosa la fa e basta come me; il sogno di diventare un grande chef a tutti i costi si rispecchia molto nel mio sogno di voler diventare un grande attore. Come me, Patrizio è disposto a fare qualsiasi sacrificio mentale o fisico pur di raggiungere i suoi obiettivi. Mi piace molto anche la sua sensibilità. A volte però è un po’ troppo “caliente” e, agendo d’impulso, rischia di sembrare immaturo, pur ammettendo poi i propri errori.
Patrizio sta sostenendo gli esami di maturità. Lorenzo cosa studia? Qual è il tuo rapporto con lo studio?
Lorenzo affronta anche lui la maturità di liceo scientifico e ha un rapporto diciamo “conflittuale” con lo studio. La mamma gli ha affidato sin da bambino il detto “massimo rendimento minor dispendio”. Lorenzo è sempre andato bene a scuola ma non come avrebbe potuto. Nell’ultimo anno, condizionato dai numerosi impegni, ha tralasciato ancora di più lo studio riuscendo però, nonostante tutto, a raggiungere una media voto finale superiore al sette. Spera che questo esame di stato vada bene ma, con la testa, Lorenzo è già al mare!
Come riesci a conciliare lo studio con il lavoro di attore?
Quest’anno ho conciliato lo studio, oltre che con Un posto al sole, anche con il teatro e le lezioni d’inglese. Ci sono riuscito, se così si può dire, non dormendo e provando a studiare quando ne ho avuto il tempo, non è stato facile.
Con quale collega hai legato di più?
Ho legato con tutti davvero. Maggiormente con Patrizio Rispo, Marina Giulia Cavalli e Ilenia Lazzarin perché sono la mia famiglia televisiva. Soprattutto ho legato con i ragazzi, ad esempio con Giorgia Gianetiempo, Luca Turco, Alessio Chiodini, Vincenzo Messina, in generale con tutti quanti, ma la lista è lunga! Anche con colleghi più grandi con cui interagisco meno come Riccardo Polizzy Carbonelli, Michelangelo Tommaso, Nina Soldano e tanti altri ancora. Un posto al sole è concretamente una famiglia e non è solo un modo di dire.
Diamo uno sguardo al futuro: come ti immagini nel mondo dello spettacolo? In quale ruolo?
A tre anni volevo fare l’attore, a cinque recitavo il discorso per l’Oscar con il dentifricio come statuetta, ho detto tutto… Al di là di questo, spero di continuare a fare l’attore e di riuscire a recitare ad altissimi livelli a teatro, in televisione e al cinema. Ho un fuoco che mi brucia dentro da sempre e ora devo solo sputarlo fuori. Devo studiare ed impegnarmi al massimo per far diventare i miei sogni realtà.
Progetti futuri?
Ho messo in scena da poco due spettacoli teatrali e ora devo finire la maturità, pensare all’estate e all’iscrizione all’università. Devo concentrarmi su Un posto al sole e poi si vedrà, c’è tempo. Poi chissà…
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