Luca Biagini sarà su Canale 5 tra i protagonisti di Sacrificio d’amore. Lo abbiamo incontrato per voi!
Luca com’è andata su questo nuovo set?
Abbiamo lavorato con grande intensità e fervore per sette mesi. Saranno 22 puntate ricche di pathos e colpi di scena, realizzate in un clima di grande collaborazione e spesso anche di grandi amicizie. Il fatto poi di trovarci tutti insieme alloggiati nello stesso albergo per lungo tempo ha cementato vecchie e nuove conoscenze e non ci siamo fatti mancare bellissime cene intorno ad un tavolo ricco di buon cibo e buon vino: un modo sano di rilassarci dopo giornate di lavoro spesso molto impegnative.
Il clima fra tutti noi era così affettuoso e in certi casi così amorevole che devo dire che ho legato con facilità con tutti. La cosa molto bella era la trasversalità delle generazioni a confronto e questo ha favorito lo scambio (certe volte serio, altre volte giocoso e allegro) di esperienze molto diverse tra loro.
Ho ritrovato con gioia alcuni compagni d’avventura di Centovetrine come Paolo Malco, Pietro Genuardi, Luca Bastianello, Alessandro Mario, Ruben Rigillo, Carola Stagnaro e poi Mariella Valentini (meravigliosa attrice e amica che ho avuto la fortuna di avere come moglie nella fiction) e Antonella Fattori. E potrei citarne tanti altri…
Parliamo del tuo personaggio: Annibale.
Annibale è un personaggio positivo: possiede un laboratorio di marmo, è un anarchico e si batte contro i soprusi in difesa dei lavoratori sfruttati. Ha una bella famiglia con un figlio medico, interpretato da Luca Bastianello. È amorevole e accoglie come un figlio un giovane cavatore, che entra nella sua famiglia. Ma il bel quadretto familiare sarà rovinato poi da vari eventi…
In questo caso, devo dire che il ruolo di Annibale mi è molto più vicino di quanto non fossero ad esempio Edoardo della Rocca in Centovetrine, il professore Adler in Ris o ancora il generale Fiore in Solo per amore, tutti personaggi con forti connotazioni negative che mi sono divertito a interpretare ma che poco hanno a che fare con me. Annibale invece suscita la mia simpatia e la mia ammirazione per il suo coraggio e la sua rettitudine.
Inoltre, recitare in costume è sempre affascinante: devi imparare a portare con disinvoltura abiti che non ti appartengono e che condizionano il tuo modo di essere nel mondo e con gli altri, e condizionano anche il tuo modo di pensare. Noi abbiamo avuto la fortuna di indossare costumi autentici dell’epoca e scelti con cura dalla nostra costumista Rosanna Monti.
Prossimi progetti?
Per adesso segnalo la ripresa del musical Billy Elliot, a Milano al teatro degli Arcimboldi e a Roma al Sistina (e poi in tournée). Ma sto doppiando anche una nuova serie con Hugh Laurie – cioè il mitico Dottor House – dove interpreto un neuropsichiatra forense sempre intrigante come al solito, inoltre ho finito di doppiare Michael Keaton in American Assassin al cinema… e naturalmente doppio sempre Eric Forrester di Beautiful!!!
(A cura di Sante Cossentino)