Dopo un lungo periodo di pausa, il giovane attore Gabriele Anagni è rientrato ad Un posto al sole e prossimamente il suo personaggio avrà molta importanza nelle storie della soap (come vi abbiamo anticipato di recente). È dunque la giusta occasione per intervistarlo, ecco cosa ci ha raccontato.
Gabriele Anagni è di nuovo Claudio Parenti nella soap “Un Posto al Sole”. Cosa significa per te questo rientro nella soap?
Beh innanzitutto ritrovare vecchi amici, nel corso della mia parentesi “upassina” ho stretto molti legami amichevoli. Poi ovviamente è per me l’occasione di rimettermi alla prova e in discussione con un personaggio di cui si possono scoprire molte cose, un personaggio che serba ancora molte sorprese.
Quale lato del carattere di Claudio ti piace?
Di Claudio mi è sempre piaciuta la sua impulsività, la sua volubilità nelle emozioni che lo rende anche molto imprevedibile e profondamente imperfetto. Scopriremo presto che non è la statua di sale che spesso sembra essere: dietro la sua calma e razionalità si nascondono insicurezze e problemi irrisolti…
In cosa pensi ti stia migliorando UPAS?
Sta migliorando per ovvi motivi la mia esperienza con la telecamera. È una scuola continua e, più la fai, più acquisisci prontezza e il giusto equilibrio tra concentrazione ed estro.
Con chi hai legato di più sul set di UPAS?
Alessio Chiodini sicuramente, per l’età simile e per quello che abbiamo condiviso durante la nostra esperienza. Devo dire che ci siamo sempre trovati bene.
In questo periodo sei anche al cinema con “La verità vi spiego sull’amore”. Cosa ti lascia questa esperienza?
Mi lascia un grande desiderio di fare un passo avanti. Il personaggio di Enea nel film è di contorno, anche se significativo. Adesso mi piacerebbe addentrarmi di più e avere l’occasione di lavorare su un personaggio con “più ciccia”, che mi dia la possibilità di crescere ulteriormente.
Sei quindi tra cinema e tv. Film e fiction, passando per la soap napoletana. Dovessi scegliere in cosa “specializzarti”, cosa sceglieresti?
Cinema sicuramente. Anche perché assomiglia di più al teatro, che è la mia vera passione, una cosa che inizia e si conclude. Rimane lì, nel ricordo di chi guarda, e come continua quella storia sta all’immaginazione dello spettatore, alla sua fantasia. Una cosa dove c’è molto più tempo per provare e attuare un vero lavoro di impersonificazione.
Cosa pensi del cinema italiano?
Che deve crescere ancora tanto ma che talvolta riesce a dare delle belle soddisfazioni.
Cosa pensi della televisione italiana? Ed in questa tua valutazione, dove collochi “Un posto al sole”?
Eheh! Meglio non pensare! La televisione italiana non mi piace direi, non l’ho mai guardata e ogni volta che l’accendo mi ricordo perché. Un posto al sole tra tutto ciò che viene proposto, devo dire, è uno dei prodotti più onesti e questo lo apprezzo molto.
Progetti futuri?
Da novembre tornerò a teatro con le “Sorelle Materassi” per la regia di Geppy Gleijeses, con Milena Vukotic e Lucia Poli. Ci facciamo altri quattro mesi di tournée, e poi chi lo sa!