Siamo qui con Antonio Milo, attore napoletano, stabilmente da anni sul piccolo e grande schermo. Dopo La Squadra e Gente di mare, lo abbiamo visto anche in Gomorra 1 e Il Paradiso delle signore nel ruolo del padre della protagonista, Giusy Buscemi, di cui sta attualmente girando il seguito.
Salve Antonio, a breve sarà in tv, su Rai uno, con il Commissario Maltese. Ce ne puoi parlare?
La storia è quella dell’omonimo commissario che torna nella sua Sicilia e si ritrova a fare i conti con la mafia, il tutto ambientato negli anni ’70. È una fiction che ha un respiro internazionale, è una co-produzione italo-tedesca. È un taglio nuovo sulla scia della “Porta Rossa”, la Rai deve innovarsi per poter provare a concorrere con colossi come Netflix e le serie tv americane.
Lei ha recitato sia in “La nuova squadra” che in “Gomorra la serie”: in cosa differiscono?
Sicuramente a cambiare è il punto di vista, il focus. Mentre in Gomorra si guarda Napoli dal punto di vista della camorra, nella Squadra sono i poliziotti a farci vedere la nostra terra tramite il vissuto quotidiano. Napoli però non è soltanto camorra, così come non è il paradiso: mi piace dire che potrebbe rappresentare qualsiasi posto del mondo. Napoli è contraddizione, mescolanza, integrazione.
Che consiglio si sente di dare ai giovani che decidono di intraprendere questa carriera?
Gli dico di studiare, di studiare tanto. Io ho un po’ l’impressione che molti credano che basti mettersi lì, dinanzi a una telecamera, e improvvisare. Non è assolutamente così. Lo studio è necessario, bisogna migliorarsi quotidianamente. Un po’ come facciamo nella Bottega dell’attore.
Che progetti hai per il prossimo futuro?
Di progetti ce ne sono sempre tanti. I treni passano e bisogna saperli prendere: bolle qualcosa in pentola tra cinema e fiction, ma non posso dirvi altro (ride, ndr).