Questa sera, venerdì 19 luglio 2024, su Canale 5 andrà in onda in prima visione tv l’emozionante film Mio figlio, con protagonista Kivanç Tatlitug, amatissimo attore turco già noto al pubblico italiano per successi come “Brave and Beautiful”, “La ragazza e l’ufficiale” e la recente The Family. Diretto da Bora Egemen, il film vede Tatlitug interpretare Ali, un pescatore che ha dedicato tutta la sua vita al figlioletto Efe, un bambino diverso dagli altri. Efe è infatti nello spettro dell’autismo: non ride, non scherza e non reagisce a ciò che sente. Questo dramma affronta con sincerità e umanità le difficoltà di un genitore nel sentirsi amato da un figlio autistico.
La storia raccontata mette a fuoco come l’arrivo di un bambino porti nella vita di un genitore, in questo caso un padre, una rivoluzione del proprio mondo: un semplice sguardo del figlio e cosa significhi veramente condividere l’amore. Ali (interpretato da Alihan Türkdemir, il piccolo Bulut della dizi “Bitter Sweet Ingredienti d’amore”) e suo padre vivono una vita tranquilla a Kaş, finché l’arrivo inaspettato di Leyla non la sconvolge. Leyla entra ed esce dalle loro vite lasciando loro un dono prezioso: Efe.
Un uomo diventa padre nel momento in cui tiene per la prima volta in braccio il suo bambino. E con l’arrivo di Efe, Ali – che finora è stato solo un figlio – inizia a scoprire cosa significa essere padre, un’esperienza intensa e carica di emozioni.
Mentre Ali si batte incessantemente per il benessere di Efe, entrambi vivranno una vita completamente nuova. Ali si troverà di fronte a scelte inaspettate e capirà di poter fare qualsiasi cosa per il proprio figlio. Scoprirà che la felicità è come una singola goccia che si fonde in un oceano e arriva quando meno te lo aspetti. Realizzerà come un amore non convenzionale tra padre e figlio possa creare un legame indissolubile.
“Mio figlio” mette in luce la connessione tra Ali, un pescatore di Kaş, e suo figlio Efe, un bambino di sette anni con autismo. Ali, un padre single, anela profondamente a essere capito da Efe. Nonostante Efe non abbia mai parlato né stabilito contatto visivo, Ali continua a cercare disperatamente un modo per avvicinarsi a lui e creare un legame. Ogni tentativo sembra vano, ma Ali, anche se sfinito emotivamente, non perde mai la speranza né smette di provare, poiché Efe è tutto per lui.
Una storia di speranza, sacrificio e sofferenza. È il ritratto di un padre pronto a tutto per suo figlio, il cui amore è infinito. La narrazione esplora come affrontiamo situazioni che sembrano senza via d’uscita e come superiamo ostacoli e dubbi personali. Il film tratta di accettazione e celebrazione della diversità, mostrando che ci sono molteplici modi di percepire e interagire con il mondo. Non è solo il racconto di un padre e di un figlio, ma anche di un bambino che cerca di comunicare e dei loro cammini individuali e condivisi.
Con la sua essenzialità e umanità, la pellicola (uscita con successo nel 2018 nei cinema di Turchia, Austria, Germania e Regno Unito) trasmette un messaggio chiaro e potente che toccherà il cuore degli spettatori, suscitando emozioni profonde e lasciandoci con un senso di calore, speranza e una possibile nuova prospettiva sulla vita. Seguici su Instagram.