Fin dal suo esordio a Il Paradiso delle Signore, avvenuto nella scorsa stagione, il suo personaggio è stato al centro della scena e ha portato con sé diverse novità, a partire dai sentimenti che Vittorio Conti (Alessandro Tersigni) ha cominciato a provare nei suoi confronti. Parliamo di Matilde Frigerio, interpretata da Chiara Baschetti.
Un personaggio che, pian piano, ha conquistato i telespettatori della fiction daily di Rai1, caratterizzato anche da un rapporto altalenante col marito Tancredi di Sant’Erasmo (Flavio Parenti). Tutti aspetti dei quali abbiamo parlato con Chiara Baschetti. Ecco che cosa ci ha raccontato.
Il Paradiso delle Signore 8, intervista a Chiara Baschetti (Matilde Frigerio)
Ciao Chiara, benvenuta su Tv Soap. Quella a Il Paradiso delle Signore è sicuramente un’esperienza diversa rispetto a quelle che hai fatto in precedenza. Come è stato abituarsi ai tempi strettissimi di lavoro? È stato difficile?
All’inizio è stato difficile abituarsi ai tempi ristretti delle riprese, ho sofferto molto. Ma poi si acquisiscono. E quest’anno, rispetto al precedente, ho acquisito senz’altro più sicurezza, che l’anno scorso non avevo. Per questo, sono arrivata più libera e serena sul set, nonostante i ritmi siano rimasti tosti, perché giriamo tantissimo per otto mesi e la memoria è sempre allenata. E quest’anno è stata una bella figata.
Avevo dei pregiudizi sulla soap, avevo paura di legarmi ad un progetto così lungo, invece è stata una grande scoperta. E quando sposi una cosa e la vivi fino in fondo è proprio lì che impari cose di te che non conoscevi e ho scoperto delle cose molto belle che mi porterò a vita.
Cosa ti piace di Matilde?
È una donna, come avete visto, che all’inizio di questa stagione è stata molto combattuta tra Vittorio (Alessandro Tersigni) e Tancredi (Flavio Parenti). Aveva dentro di sé un conflitto interessante: dal punto di vista dei lavori umani ha portato delle belle cose. Qualcuno si è sicuramente potuto ispirare a Matilde, in qualche modo. A partire dal modo in cui, ad esempio, ha saputo gestire con lealtà la competizione iniziale tra Il Paradiso delle Signore e la Galleria Milano Moda.
Sono affine a Matilde in tante cose: al di là dei suoi conflitti interni, è una persona autentica. Cerca di dare un senso ad ogni sua scelta. È una donna leale, un personaggio di cui ti puoi fidare. E questa caratteristica, anche se può sembrare presuntuoso, me la riconosco. La cerco sempre pure io nei rapporti umani. Al contrario suo, non mi sarei sentita così tanto bisognosa di un legame con Tancredi, come invece lei ha fatto. Il loro rapporto è disfunzionale. Per certi versi, si è vista dipendente da lui.
Ti era mai capitato di guardare la fiction daily prima del tuo arrivo? Eri fan, in generale, di altre serie?
No, non seguivo il Paradiso. Altre serie sicuramente sì, anche se non tantissimo quelle italiane. Guardavo senz’altro maggiormente quelle straniere. Delle italiane, per citarne alcune, mi è piaciuta tanto Imma Tataranni. Spostandomi sulle internazionali, ho apprezzato This is Us. Ormai ci sono tantissime serie bellissime. In linea di massima, però, preferisco i film: non amo dovermi vincolare a un qualcosa per così tanto tempo. Ma ho imparato ad apprezzare il Paradiso perché, ovviamente, per lavorarci ho visto delle cose. Avevo bisogno di capire che tipo di progetto avrei affrontato.
La domanda sorge spontanea: dopo anni di pubblicità, moda e televisione, sogni il cinema? Potrebbe essere la prossima tappa?
Lunga vita al Paradiso, considerando che Matilde mi piace tanto. Tuttavia, credo che nella vita sia importante fare tante cose diverse. Il lavoro dell’attore consiste, se ci pensi, in questo. Una volta forse sì, ti avrei detto che il cinema fosse una delle tappe che mi ero prefissata. Purtroppo mi sto un po’ disincantando. Il nostro cinema sta morendo; i film rimangono pochissimo nelle sale, prima di andare sulle piattaforme. Ormai dire “sogno il cinema” sembra quasi di andare controcorrente. Il cinema purtroppo non c’è più.
E quindi qual è attualmente il tuo sogno lavorativo?
Mi piacerebbe tantissimo girare una serie estera. Girare qualcosa in lingua inglese, spagnola, francese. Cambiare completamente aria dall’Italia.
Pensi che la bellezza aiuti nel tuo mestiere? Conta molto all’inizio o è un cliché?
Dal mio punto di vista, a volte la bellezza può essere controproducente. Nel senso che per tantissimi anni, arrivando dalla moda, per me è sempre stata sia un’arma a favore e sia una cosa che ho sempre combattuto. Tutti vedevano la bellezza, mentre io avrei voluto che vedessero la sostanza, ciò che c’era dietro. E col tempo, fortunatamente, è venuta fuori anche quella. Seguici su Instagram.
Con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione