I telespettatori, dopo i tanti anni trascorsi in Un Posto al Sole, la stanno pian piano riscoprendo nel ruolo di Concetta Puglisi de Il Paradiso delle Signore. Una bella esperienza per l’attrice Gioia Spaziani, che abbiamo incontrato a Roma sul set della fiction daily di Rai 1. Ecco che cosa ci ha raccontato.
Il Paradiso delle Signore, intervista a Gioia Spaziani (Concetta Puglisi)
Salve Gioia, benvenuta su Tv Soap. Da qualche mese interpreta Concetta ne Il Paradiso delle Signore. Partiamo dal rapporto con le figlie Maria e Agata. Che tipo di madre è dal suo punto di vista?
Concetta e Ciro hanno cresciuto molto bene le loro figlie. A partire da Maria, che è una ragazza seria, con dei valori – tra cui l’onesta e il rispetto – e si è fatta da sola. Con coraggio è partita e ha raggiunto una bella posizione. Per questo, arrivati a Milano, Concetta e Ciro sono stati felici di raggiungere Maria per riunire la loro famiglia, di cui fa parte anche Agata, anche se si sono ritrovati costretti a farlo nel momento in cui hanno perso tutti i loro averi.
Tornando alla domanda, Concetta è la tipica mamma italiana, che prepara tutte le cose buone da mangiare. Ha inoltre un’attenzione particolare alle tradizioni, che devono essere fatte come si deve. È una mamma classica, che sa essere anche moderna. Spinge infatti le sue figlie a seguire le passioni, i loro sogni. Non è antiquata, ma le ascolta. E, come avete visto, è il tramite tra loro e il padre, che è più legato alla visione della donna antica. In ogni caso, ciò che mi piace dei Puglisi è il loro vivere quotidiano; trovano sempre il modo di riunirsi a tavola per parlare dei loro problemi.
Felicità a parte, abbiamo però visto che per Concetta non è stato facile, almeno all’inizio, ambientarsi ai tempi di Milano…
No, assolutamente. Anche se ha fatto finta di esserlo, per incoraggiare in primis Ciro. Concetta è molto pratica, a differenza del marito, più restio ad accettare i nuovi ritmi di Milano, con la gente che correva dalla mattina alla sera. Un po’ come accade oggi, dove si “vola”. Inizialmente ha nascosto ciò che sentiva, ma poi sono emerse anche delle sue fragilità in questo senso. Concetta da un lato è forte e determinata, dall’altro ha dei lati più nascosti.
È stata tanti anni nel cast di Un Posto al Sole e dunque conosceva già il mondo delle soap e i loro ritmi lavorativi. Ha notato però qualche differenza?
Sicuramente, entrando a far parte del Paradiso, sono ritornata indietro di diciannove anni, perché sono andata via da Un Posto al Sole quando è nata mia figlia. Non faccio parte degli attori che può fare una scena in quattro e quattr’otto dopo averla letta poche volte. Ho sicuramente bisogno di studio. E così faccio anche al Paradiso: ho bisogno di studiare le dieci scene che devo fare al giorno, così come un musicista quando ha a che fare con un’opera che non conosce. Perché sennò diventa una cosa tecnica, senza alcun colore nell’interpretazione e così via.
Per portare in scena qualcosa di più ricco e pieno ho bisogno di dedicare tanto tempo. E ho la fortuna di avere un partner, che è Massimo Cagnina, con cui provo. Io e lui ci incontriamo e proviamo. Usciamo fuori dalla solitudine dell’attore, che è sempre da solo nelle prove. In primis perché stiamo nello stesso residence e ne approfittiamo per provare insieme. E allo stesso tempo ci divertiamo moltissimo perché i colori che possiamo toccare sono anche quelli della commedia, con delle sfumature interessanti.
Si è sentita accolta una volta arrivata al Paradiso?
Per fare una battuta, posso dire di essere “entrata in Paradiso”. Una definizione che la dice lunga: qui è un paradiso di nome e di fatto, c’è un clima molto bello. C’è tanta accoglienza, così come rispetto. Tutti lavorano con passione: dai reparti tecnici a quello artistico, dove noi attori formiamo una grande famiglia, che ha questo successo, dal mio punto di vista, perché lavora molto bene con attenzione, cura, professionalità e tanta passione.
Il Paradiso delle Signore è ormai è arrivato all’ottava stagione. Si è mai chiesta il perché di tale successo?
Sicuramente perché fa piacere fare un tuffo nel passato. Le storie sono belle e fatte di sentimenti veri. Non è inoltre una serie ansiogena. Probabilmente di questi tempi abbiamo anche la necessità di rilassarci, di ripercorrere le storie dei nostri nonni, dei nostri bisnonni. Ci sono poi dei trucchi e delle acconciature meravigliose, con dei bellissimi costumi. Infine, il Paradiso è davvero un prodotto curato da tutti i punti di vista.
Aveva paura del giudizio del pubblico prima di portare in scena Concetta?
Più che paura, avevo e ho rispetto del giudizio del pubblico. E speravo che si innamorasse di Concetta così come me ne sono innamorata io. Tra l’altro, i telespettatori del Paradiso sono molto social, a differenza mia. In questo senso, appartengo più agli anni ’60.
A proposito di anni ’60. Non è la prima volta che interpreta dei ruoli che non appartengono alla sua epoca…
Esatto. Mi è capitato diverse volte nella mia carriera di cimentarmi con dei ruoli ambientati nel passato. Ho affrontato molto spesso dei temi storici. È stato dunque bello poterlo fare anche al Paradiso perché, come dicevo prima, è stato come affacciarsi nella storia dei nostri nonni, con dei temi universali e storie molto belle legati a sentimenti puliti.
Prima ha citato sua figlia. Abbiamo parlato di mamma Concetta, invece Gioia che tipo di mamma è?
Concetta rappresenta, come ho già detto, la tipica mamma italiana. Per certi versi sono anche io così, nel senso che mi preoccupo tanto per lei. Ho quelle ansie tipiche da mamma. Tuttavia, facendo una professione “particolare”, ho un lato più bambinesco che emerge. E mi mostro per quello che sono. Ad esempio, se non ho voglia di cucinare dico la verità. E mia figlia mi conosce per quello che sono. Seguici su Instagram.
Con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione