Ne La Promessa è l’arcigno duca José Luis de los Infantes, il padre dell’astuta Jimena (Paula Losada), la futura moglie di Manuel de Lujan (Arturo Sancho). Parliamo dell’attore iberico Andrés Blanco, fiero di far parte della soap che, dopo la Spagna, sta conquistando l’Italia.
Proprio Andrés ci ha rilasciato questa intervista, per parlarci de il suo impegno a La Promessa. Ecco che cosa ci ha raccontato.
La Promessa, intervista ad Andrés Blanco (José Luis de los Infantes)
Ciao Andrés, benvenuto su Tv Soap. A La Promessa ti stiamo vedendo nel ruolo del duca José Luis de los Infantes. Che cosa ti piace del personaggio?
Innanzitutto, parto col dire che José Luis mi ha incuriosito perché, prima di lui, non avevo mai interpretato un aristocratico. È stato quindi bello mettersi in gioco con un ruolo con cui non ero andato precedentemente in scena. Tra l’altro, il Duca mi permette di mettermi in gioco con diversi stati d’animo; José Luis è molto paterno con Jimena (Paula Losada), ma sa anche tirare fuori gli artigli quando serve, come negli scontri piuttosto accesi con il marchese Alonso de Lujan (Manuel Regueiro)…
Hai mai trovato delle difficoltà a calarti nelle vesti di Josè Luis?
In realtà no, l’unico problema sorge quando mi devo mettere i vestiti dell’epoca, con cui non sono completamente a mio agio. A partire dai colletti che José Luis indossa. Per il resto, sono sempre stato bene perché ho trovato una magnifica equipe di lavoro.
Equipe di lavoro che, in un certo senso, ha anche favorito il successo de La Promessa, amatissima anche in Italia…
Credo di sì. Quando noi attori ci affacciamo ad un nuovo progetto, ovviamente, non sappiamo mai se lo stesso andrà bene oppure no. Tuttavia, la casa di produzione de La Promessa vantava già altre produzioni di successo ed era facile ritrovarlo, ripeterlo. La soap piace tanto, sia in Italia e sia in Spagna, perché ha delle trame dove chiunque può rispecchiarsi: ci sono non soltanto gli aristocratici, ma anche le persone più semplici. È davvero facile trovare dei punti in comune tra i personaggi e la quotidianità che ciascuno di noi vive.
Cosa dobbiamo aspettarci, in futuro, da Josè Luis?
Non saprei… Non perchè non voglio svelarvelo, ma fondamentalmente perché nemmeno a noi attori dicono tanto di quello che succederà in futuro ai personaggi. Bisogna aspettare…
Quando nasce la tua passione per la recitazione?
Avevo circa 25 anni. Prima di ero dedicato al mondo della letteratura, che è un ambiente, se ci pensi, non tanto lontano da quello artistico della recitazione. Tutto è così nato quando mi hanno proposto di partecipare ad un cortometraggio. E da allora non ho più smesso.
C’è qualche attore o regista con cui ti piacerebbe lavorare in futuro?
Sono grato a tutti coloro che mi hanno dato la possibilità di lavorare e anche a chi lo farà in futuro, pur rispettando anche chi, per sue ragioni, ha preferito non scommettere su di me. Se ti devo fare dei nomi, dico Javier Gutierrez o Roberto Alamo, che non ho mai incontrato. Ma vorrei lavorare anche con José Manuel Poga, perché è mio amico e sono cresciuto, artisticamente, insieme a lui.
Sei mai stato in Italia? Ti piacerebbe lavorare qui?
Sono stato in Italia due volte, a Castagneto Carducci, in provincia di Livorno. Sono stato poi a Pisa, Firenze. Se capitasse l’occasione di lavorare da voi, anche se non conosco la lingua, la coglierei. Sarebbe bellissimo e ne sarei felice. Anche perché vorrei conoscere di più della vostra nazione.
Ci sono dei progetti in ballo di cui puoi parlarci?
Ho fatto alcuni provini, di cui aspetto le risposte.
Josè Luis è sposato con Mercedes (Laura Barbara). Tu invece? Come va l’amore?
Sono single, ma aperto a tutto.
Con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione Seguici su Instagram.