È stata scelta (ormai diverso tempo fa) per essere la nuova interprete delle gemelle Micaela e Manuela Cirillo a Un Posto al Sole. Avete già capito che stiamo parlando della bravissima attrice Gina Amarante, che di recente è stata tra i giurati dell’Outdoor Film Festival San Valentino a Torio (SA), il festival tutto all’aperto dedicato al cinema e alle serie tv.
Un’esperienza di cui si è detta profondamente soddisfatta, dove tra l’altro abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchiere con lei per parlare della sua esperienza nella soap. Ecco che cosa ci ha raccontato.
Un Posto al Sole, intervista a Gina Amarante (Micaela e Manuela Cirillo)
Gina, qual è il bilancio attuale di questa nuova esperienza in Un Posto al Sole?
In passato ho fatto altri lavori importanti, ma nonostante questo credo di essere fortunata a fare Un Posto al Sole perché, innanzitutto, purtroppo non capita a tutti gli attori di poter recitare tutti i giorni, come invece la soap mi permette di fare. In questo modo, affronti pure i provini diversamente perché sai che torni a casa ma continui a fare quello che ti piace e per cui ti senti di essere nata.
Inoltre, guadagni e anche questo non si deve sottovalutare! A noi serve lavorare per andare a fare un provino. Pensate soltanto a quanto costa un viaggio in treno per andare a Roma, dove magari devi pure restare a dormire. Tutti step che ho fatto quando ero più piccola.
Interpreti il duplice ruolo delle gemelle Manuela e Micaela Cirillo, precedentemente interpretate da Cristiana Dell’Anna. È difficile interpretare allo stesso tempo due personaggi così differenti?
Anche questa è una fortuna che penso capiti pochissime volte. Micaela e Manuela sono due personaggi che fanno parte dello stesso progetto nello stesso momento. È un doppio lavoro che, sicuramente, è faticoso, ma è una grande fortuna, perché spazi su due cose diverse. Per questo sono felice di far parte di Un Posto al Sole, che è di qualità come altre serie, non solo italiane.
Per quanto riguarda Cristiana Dell’Anna non ho preso spunto da lei. Ho conosciuto Cristiana perché abbiamo fatto Gomorra insieme. Ho deciso però, fin dal primo istante, di non guardare ciò che lei aveva fatto in quanto penso che ogni attore abbia il diritto e il dovere di dare vita ai personaggi secondo quello che sente, perché in caso contrario lo noti e non trasmetti nulla. Fare una copia non avrebbe avuto valore né per me, né per lo spettatore e né per tutto l’intero progetto. Per questo, ho deciso di non guardare ciò che Cristiana aveva fatto. Ovviamente, ho fatto dei provini ed evidentemente ha funzionato. Naturalmente non l’ho fatto per mancanza di stima nei confronti di Cristiana, ma per rispetto nei confronti dei personaggi di Manuela e Micaela.
Cosa ci puoi raccontare del futuro dei due personaggi?
In realtà non lo so neanche io. Noi attori riceviamo la sceneggiatura poco prima della messa in onda. Circa due o tre mesi prima. Anche se non possiamo dire quello che sappiamo, le informazioni in nostro possesso sono davvero poche. Questo bisogna sottolinearlo. Giriamo una puntata al giorno che dev’essere sempre in contemporanea con il pubblico e con la vita reale. Ma in generale abbiamo poco preavviso sui personaggi. In ogni caso, Micaela è tutto un pepe, riserverà sicuramente delle sorprese.
Seguivi Un Posto al Sole prima di entrare a farne parte?
Non in maniera assidua. Sicuramente, trattandosi di un prodotto storico, mi era capitato di vedere qualcosa. Capitava di vederla di tanto in tanto anche per una questione di orario. In genere a quell’ora non ero mai a casa, mentre adesso lo guardo. Capisco che sia molto familiare e accogliente. Le persone si rivedono nelle storie, stanno a casa in un momento di raccoglimento a cena.
Hai un sogno futuro che ti piacerebbe realizzare? Vuoi fare l’attrice per tutta la vita?
Io sì. Credo di non avere mai voluto fare nient’altro e mai vorrò fare altro. Ahimè, questo ha i suoi pregi e i suoi difetti, i suoi pro e contro, ma è quello che mi tiene viva ed è sufficiente per continuare a desiderarlo.
Che consiglio daresti a chi vuole intraprendere il tuo stesso mestiere?
In primis, bisogna avere la famosa scintilla. Questo è un fattore sul quale non si passa. Se non hai qualcosa che si muove dentro di te – e non parlo di romanticismo o di sentimentalismo – non ce la fai ad andare avanti. Recitare dev’essere il motivo per cui tu esisti realmente. Io mi sveglio la mattina e per me il primo pensiero è questo. Vivo di questo.
Se devo immaginare la mia vita senza recitare sto male, non riesco proprio a visualizzarla. E quando sto sul set, quando metto i piedi sul pavimento del personaggio, sento una roba dentro che mi fa sentire viva. Se non hai quello, forse non ne vale tanta la pena. Devi farne veramente un motivo di vita, perché è difficile. Tutti i lavori sono difficili. Fare l’attore particolarmente, perché non ci metti una cosa di te, ma tutto. A volte perdi dei pezzi di te, a volte ne acquisti altri. Ma devi essere pronto a farlo e sapere che ne vale la pena. Come consiglio, il talento è una cosa che probabilmente si ha ma si deve affinare, modellare, studiare e, soprattutto, si deve essere curiosi. Non si deve mai smettere di guardare e sentire l’essere umano, perché riproduciamo esseri umani.
Se non ci guardiamo intorno, se non sentiamo ciò che abbiamo intorno per noi diventa difficile riprodurre altre personalità. Quello che dico sempre ai miei allievi: fermatevi allo studio del personaggio quando sapete del personaggio quanto di voi stessi. Altrimenti non vi fermate. Dovete sapere letteralmente il codice fiscale del personaggio!
Con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione Seguici su Instagram.