Il suo personaggio tenebroso è entrato come un uragano nelle vicende de Il Paradiso delle Signore, rendendo precario ogni equilibrio “sicuro” di Vittorio Conti (Alessandro Tersigni). Parliamo di Tancredi di Sant’Erasmo, fratello di Marco (Moisé Curia) e marito di Matilde (Chiara Baschetti), interpretato da Flavio Parenti, volto noto della serialità e del cinema italiano.
Un personaggio, quello di Tancredi, che ha portato l’attore a confrontarsi con un linguaggio che non aveva mai sperimentato: la soap. Di questo e tanto altro, Flavio Parenti ci ha parlato in questa intervista concessa al nostro sito.
Il Paradiso delle Signore 7: intervista a Flavio Parenti (Tancredi di Sant’Erasmo)
Flavio, benvenuto su Tv Soap. Parliamo di Tancredi; che cosa le è piaciuto del personaggio e perché ha deciso di interpretarlo?
Mi piace il fatto che sia ambiguo. Da una parte è innamorato di Matilde ed è mosso dall’amore per lei, dall’altra si scopre però che questo amore prende delle pieghe decisamente folli. E questa cosa mi piaceva molto. È un romantico un po’ oscuro. L’ho trovato molto affascinante. Mi permette di muovermi su varie corde.
Più che amore, quella che Tancredi prova per Matilde la definirei un’ossessione, no?
Certo. Il confine tra amore e ossessione, infatti, è labile. Tancredi è quel romantico che poi diventa demoniaco…
Aveva già lavorato con Chiara Baschetti? Vi siete confrontati tra di voi su come impostare la coppia Tancredi-Matilde?
No, non avevo mai lavorato con Chiara prima. Ci siamo trovati ed è stato subito abbastanza facile lavorare assieme. Chiara è una persona molto aperta, ascolta molto. E quindi è andato tutto benissimo. È scattata subito una sintonia sul set.
Tancredi ha anche un deficit fisico: si muove con un bastone, a causa di ciò che è avvenuto nel mobilificio di Matilde. Il bastone che ha utilizzato in ogni scena l’ha messa in difficoltà?
No, anzi. È un vantaggio il deficit, è come una maschera che uno indossa e dà forza. Un po’ come Riccardo III, che è zoppo. E questo ti permette di nasconderti dietro a quel gesto e ti dà molta forza. Anzi, io sono molto contento di avere avuto un personaggio zoppo. Mi ha aiutato tantissimo.
E dell’alleanza tra Tancredi e Umberto (Roberto Farnesi) per far nascere il nuovo magazzino cosa mi dice? È senz’altro una mossa fatta in primis per Matilde…
Assolutamente! Tancredi è mosso esclusivamente dall’amore per Matilde. Tutto ciò che fa, lo fa per amore. Il problema è che è dovuto diventare subito una iena per sopravvivere, perché è cresciuto in una situazione difficile, dove ha perso i genitori presto, ha dovuto occuparsi del fratello Marco e dei soldi di famiglia.
Queste vicissitudini lo hanno plasmato in una maniera errata. Si muove dunque per amore ma nel lato oscuro; non di certo in quello positivo e bello. Tancredi è nel lato oscuro, per citare una metafora di Star Wars. Sbaglia il modo di esprimere il suo amore.
Quali sono state le scene più significative che hanno coinvolto Tancredi?
Lo scontro con Marco, con tutti gli arcani di Tancredi che si sono scoperti, credo sia stata una scena molto forte. Ne arriveranno anche altre di scene toste, ma quella penso che fosse una delle più importanti.
Come si è trovato sul set? É la prima volta che si trova a girare una soap…
Sì, è la prima volta. Mi sono trovato molto bene, mi sono divertito. Ho trovato delle persone gentili, carine. Quello del Paradiso è un’ambiente molto bello dove lavorare perché sono veramente tutti deliziosi.
Oltre a Chiara, che abbiamo già citato, ha girato tanto con Vanessa Gravina e Roberto Farnesi…
Mi sono divertito tantissimo a girare con loro. Vanessa e Roberto sono due attori molto simpatici con una grande dose di humor. Questa cosa è molto bella perché permette di recitare con una certa leggerezza e questo è piacevole.
Conosceva già Il Paradiso delle Signore, immagino. Le era capitato di vederla qualche volta?
Sì, la conoscevo. Anche per questo ho scelto di farla. Avevo un’ottima impressione del prodotto, che ho poi confermato appena ho cominciato a farne parte.
Che tipo di feedback riceve dai telespettatori? Tancredi piace?
Mi dicono che è terribile ma piace. Ha questi due aspetti: pensano che sia cattivo, ma al tempo stesso fantastico. Tancredi smuove le acque della soap. E questa, secondo me, è una cosa che la gente un po’ voleva e desiderava da tanto. Penso che Tancredi abbia regalato tanto alla serie perché ha creato delle dinamiche nuove, che addirittura sono andate a toccare il negozio Il Paradiso delle Signore. Stiamo parlando di un ingresso molto forte all’interno della storia. È un antagonista che sicuramente rimarrà impresso nei telespettatori.
Lei, invece, è contento del suo personaggio?
Molto, anche perché è piaciuto alla gente. E questo è una cosa importante: è il motivo per cui uno fa il mio lavoro, ossia affascinare le persone, portarle ad amarti in quanto personaggio.
Pensava che Tancredi sarebbe potuto piacere?
Non lo sapevo, in realtà. Non avevo la minima idea; lo speravo e avrei fatto tutto il possibile per farlo, ma non potevo esserne certo. Forse perché era differente dai ruoli che avevo interpretato in precedenza. E, tra l’altro, l’approccio alla soap non lo conoscevo, non ero neanche certo di esserne capace. Non sapevo se in quel linguaggio lì avrei potuto fare emergere emozioni. La soap è una cosa diversa dal cinema o dalla televisione.
Per adesso, però Tancredi è una scommessa vinta?
Sì, per ora sì. Mi sembra una scommessa vinta.
Perché dal suo punto di vista la soap piace così tanto al pubblico?
È una soap fatta bene; è elegante, mai volgare e fatta con cura. Parla di un’Italia che non c’è più ma che è rimasta nel cuore di tanta gente. Queste caratteristiche, secondo me, danno alla soap una dimensione piacevole da guardare. È scritta bene: succedono cose da tutte le parti, in tutti i modi. Piace molto perché è una sorpresa vedere una puntata.
Viene dalla fiction e dal cinema. Una soap ha dei ritmi di ripresa molto più veloci. Ha notato questo divario?
Sì, è molto più veloce recitare nella soap. Ci sono più scene al giorno e maggiore memoria da fare. C’è questa difficoltà, che però è una sfida vera da affrontare.
Se glielo proponessero, tornerebbe nella prossima stagione della soap?
Se me lo propongono, volentieri.
E al ruolo di Tancredi come è arrivato? Ha fatto un provino?
Si, ho fatto un provino. Ci fu un momento in cui si aprì il ruolo di Tancredi; soltanto il giorno prima avevo detto al mio agente di aver visto Il Paradiso delle Signore. E il mio agente disse subito alla produzione che ero interessato ad ottenere il personaggio. E così ho partecipato al provino di un personaggio molto atteso; hanno parlato tanto di lui prima che arrivasse. E sono stato molto contento di portarlo in scena.
Mettiamo per un attimo da parte Tancredi. Al di là di lui, a quali personaggi che ha interpretato è maggiormente affezionato?
Forse quelli più popolari e che sono rimasti nel cuore di tanti altri, come Lorenzo di Un Medico in Famiglia e Gabriele Mancini di Distretto di Polizia. Due personaggi estremamente conosciuti. In ogni caso, i ruoli sono tanti: a volte, uno se li dimentica. Ma al volo mi vengono sicuramente in mente loro due, che erano legati a due serie cult italiane.
A quali progetti si sta dedicando in questo periodo?
Sto girando una fiction che si intitola Margherita delle Stelle, che è incentrata sulla vita di Margherita Hack, insieme a Cristiana Capotondi. Ci sarà poi un’altra serie in uscita, di cui non posso ancora rivelare il titolo. È una sorta di The Crown all’italiana; parla della caduta del fascismo ed andrà in onda su Rai 1. Insomma, ci sono tanti progetti: è un periodo intenso di lavoro.
Le capita di essere riconosciuto per strada? Come vive la popolarità?
Non ho un volto molto riconoscibile, per fortuna, perché cambio spesso. La gente mi vede in un modo, poi in un altro: con l’occhiale, con la barba, senza e con i capelli lunghi. In ogni caso, ogni volta che vengo riconosciuto è sempre con tantissimo amore, devo dire. C’è una grande gentilezza e un grande affetto nei miei confronti. Lo noto anche sui social; ne vado molto fiero perché è una cosa che si guadagna. Nessun attore lo ha dall’inizio. Non smetto, per questo motivo, di ringraziare chi mi segue. Anche perché l’affetto bisogna guadagnarselo volta per volta, non darlo mai per scontato nel mio mestiere.
Non a caso, quando uscì la news del ruolo di Tancredi assegnato a lei, i telespettatori furono molto contenti…
È vero, la notizia è stata subito presa molto bene!
Quando è nata la sua passione per la recitazione? C’è stato un momento preciso in cui ha detto: “Beh, voglio fare l’attore”?
Diciamo che è successo un po’ per caso. Stavo guardando la Rai, mentre studiavo informatica, e ho visto degli attori fare un match di improvvisazione teatrale. Li ho trovati molto divertenti e da lì ho cominciato a chiedermi se quello potesse essere un lavoro fattibile o meno. Ed ha preso il via la mia ricerca, che mi ha portato a fare questo mestiere.
Non era un sogno che avevo da bambino, per niente. I miei sogni sono tutt’altri e li sto perseguendo: volevo fare dei videogiochi e ho creato una società di videogiochi, ho sempre voluto scrivere storie ed adesso mi sono messo a scrivere storie e libri. Non ho abbandonato i miei sogni infantili. Tuttavia, la recitazione non fa parte di questi: è un qualcosa che mi è successo e che mi veniva facile. Cosa strana, no? E ci sono cascato dentro.
Ed è andata bene, considerando i risultati…
Eh sì, è andata bene. Sono stato molto fortunato.
Citando le passioni, che cosa le piace fare quando può concedersi un po’ di tempo libero?
Ho un po’ una filosofia. Ritengo che “le mie passioni sono la mia vita“. Non c’è una dicotomia tra ciò che inseguo e perseguo come lavoro e ciò che perseguo come passione. Sono più o meno la stessa cosa: io faccio delle mie passioni il mio lavoro.
Diciamo però che ho un vizio, che è quello di giocare a scacchi. Quando mi voglio ritagliare del tempo libero mi piace farmi una partita a scacchi, a parte stare con mia moglie e mia figlia.
Con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione Seguici su Instagram.