La principale novità della tredicesima stagione di Don Matteo, al via su Rai 1 nei primi mesi del 2022, è rappresentata da Don Massimo, il nuovo sacerdote interpretato da Raoul Bova che sostituirà l’iconico prete detective interpretato per oltre vent’anni da Terence Hill.
La notizia ha spiazzato i fan storici della più longeva fiction italiana, ma di sicuro non la Lux Vide che, pur salutando a malincuore Hill, ha intravisto nel volto di Raoul Bova un degno sostituto del celebre Don Matteo.
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“Il mio Don Massimo è tutto un altro prete rispetto all’amatissimo predecessore“, rivela Bova in una lunga intervista rilasciata a Tv Sorrisi e Canzoni.
Il nuovo sacerdote – a differenza del protagonista uscente – non indosserà l’abito talare ma un outfit più casual: maglione, pantaloni, giaccone e scarpe nere e un crocifisso di legno al collo. E se Don Matteo andava in giro in bicicletta, Don Massimo invece viaggerà in moto.
Nel quinto episodio della nuova stagione (ricordiamo che Don Matteo uscirà di scena nella quarta puntata), in piazza del Duomo a Spoleto arriva un singolare parroco a bordo di una motocicletta. Il primo incontro/scontro sarà con il maresciallo Cecchini (Frassica), il quale – come tutti – non si fiderà affatto del nuovo parroco, anzi avrà anche il sospetto che possa essere invischiato nella sparizione di Don Matteo. Ma dopo uno spiazzamento iniziale, i due – a poco a poco – “impareranno a conoscersi e ad apprezzarsi“.
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Farsi carico di un’eredità così importante potrebbe spaventare anche un attore navigato ma non Bova che accoglie il nuovo impegno con molto entusiasmo: “Devo ammettere che mi ha fatto molto piacere che (Luca Bernabei, ndTvSoap) avesse pensato a me per una cosa così importante“. Ma prima di accettare, Raoul ha voluto incontrare Terence Hill per sapere “se condivideva la decisione ed essere certo che lui non soffrisse per aver lasciato la serie“.
L’incontro con Hill è stato fondamentale affinché Bova accettasse di diventare il successore dell’illustre Don Matteo: “Nei suoi occhi ho letto un incoraggiamento, è come se mi avesse detto: vai adesso tocca a te“.
“Don Matteo è una fiction che regala speranza di un domani migliore” rivela Bova nell’intervista, una proposta arrivata nel bel mezzo della pandemia, una condizione difficile per il mondo intero che ha costretto l’attore a interrogarsi più volte sulla sua fede: “L’arrivo di questo ruolo lo considero un segno”.
E per coloro che già si chiedessero se ci sarà una quattordicesima stagione, l’attore risponde: “Viviamo il presente, guardando con ottimismo il futuro“. Insomma, tutto dipenderà dal verdetti Auditel, questo sembra il sottotesto. Ma le premesse, almeno sulla carta, sembrano esserci tutte per poter continuare ancora a lungo.
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