È uno dei volti storici e amati di Un Posto al Sole. Parliamo di Claudia Ruffo, l’attrice che – sin dalla prima puntata del 1996 – presta il suo volto ad Angela Poggi, la figlia di Renato (Marzio Honorato) e Giulia (Marina Tagliaferri).
Moglie di Franco (Peppe Zarbo) e madre di Bianca (Sofia Piccirillo), Angela è stata protagonista di diverse e importanti trame della soap opera di Rai 3, ognuna delle quali è rimasta impressa nella memoria di Claudia, proprio come ci ha raccontato in questa intervista per il nostro sito.
Un Posto al Sole: Tv Soap intervista CLAUDIA RUFFO (Angela Poggi)
Salve Claudia, lei è uno dei volti storici di Un Posto al Sole. Quando ha iniziato a girare era giovanissima. Che ricordi ha di quel primo periodo della soap?
Ho dei ricordi molto belli, perché non sapevamo cosa stesse succedendo. Era la prima soap italiana e nessuno sapeva nulla a riguardo, per cui era tutta una situazione abbastanza misteriosa ed eccitante per tutti. È stata proprio quella fase a unire il cast storico, perché abbiamo iniziato ad agosto del 1996 a lavorare ed eravamo tutti a Napoli. In una Napoli surreale, stupenda anche per via del mese estivo.
Bene. Dal suo punto di vista, quali sono i punti di forza di Angela, il personaggio che interpreta?
I punti di forza di Angela credo che siano la sua umanità, la sua forte personalità e temperanza, il fatto comunque di saper tenere testa a tante situazioni che le capitano, di tener testa a un uomo come Franco. Credo sia giusta in ogni ambito della sua vita: da brava madre a buona compagna, passando per il suo essere un’appassionata lavoratrice e una buona figlia. Che le vogliamo dire ad Angela, su?
Nel corso degli anni, la sua Angela Poggi è stata coinvolta in tante storyline. Quali sono state secondo lei le più significative?
Si, nel corso degli anni è stata coinvolta in tante storyline, ma non ce n’è una più significativa dell’altra. Diciamo che ogni storia ha fatto parte di un periodo particolare della crescita di Angela. Sicuramente ci sono quelle che mi hanno un po’ più “scossa”, tipo quando è stata sotterrata viva dal maniaco pazzo, ma ne ha subite tante. Ogni sua storia ha avuto senz’altro la sua particolarità.
Per quale motivo Un Posto al Sole è così amata dal pubblico? Nessuna soap italiana ha (quasi) tagliato il traguardo dei 25 anni di messa in onda…
Credo sia così amata perché racconta spaccati di vita. Non è la classica soap opera alla Beautiful, come nell’immaginario collettivo si pensa. Racconta la vita quotidiana. La soap inizialmente è stata ispirata da una produzione australiana. Quella serie, loro l’hanno sempre definita un “real drama” e mai una soap opera. Per la lunga serialità, le si è attribuito questo nome, ma gli australiani ci tenevano ad indicarla come un real drama. E sta proprio lì il suo successo, perché appassiona a tutte le età, agli uomini e alle donne e così via.
Come è stato adattarsi, sul set, alle nuove restrizioni dettate dal Covid?
Ci reinventiamo. Per fortuna, l’essere umano ha capacità di adattarsi alle varie situazioni e, quindi, per noi adesso non dico che sia abbastanza normale girare in condizioni di distanza, senza toccarci, ma comunque lo facciamo con grande naturalezza. Certo, all’inizio è stato un po’ strano per tutti, ma ad oggi è così.
Soap a parte, quali altri ruoli le sono rimasti nel cuore?
Sicuramente il ruolo di Celeste Dubois in Orgoglio, la fiction ambientata nel 1913. Mi è rimasto nel cuore anche per questo, perché mi sono catapultata in un’epoca non mia. Girare una storia in epoche diverse, sicuramente, mi affascina moltissimo.
Di recente, l’abbiamo vista in Mina Settembre. Che esperienza è stata? Quando stavate girando vi aspettavate che la serie avrebbe avuto così tanto successo?
Mina Settembre è stata una bellissima esperienza. C’era una bella energia sul set. Serena Rossi è stata un’ottima interprete, ha saputo dare a questo personaggio la giusta energia e la giusta grinta. Io non ho mai pensato che la serie potesse essere un fallimento, ma è stata sicuramente un successo al di sopra di quanto ci si potesse aspettare.
Quando è nato il suo amore per la recitazione?
Il mio amore per la recitazione non so quando sia nato. Forse è stato proprio il set ad essere galeotto. Prima di ritrovarmi su quello di UPAS, non avevo ben capito che volevo fare l’attrice. Il set è stato sicuramente quello che mi ha fatto appassionare al lavoro.
Ha qualche sogno nel cassetto da realizzare?
In realtà, penso di non avere niente di che lamentarmi. Cerco di realizzare poco alla volta le cose che mi appassionano e che in qualche modo possono rendermi felice. A volte ci riesco, a volte meno, ma non perdo comunque il mio ottimismo e vado avanti.
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In questo momento, ci sono altri progetti importanti che bollono in pentola?
Ho sicuramente dei progetti, di cui per il momento non posso ancora parlare, ma sono da capire. Secondo me, ci saranno però delle novità e delle belle sorprese.
Quando è libera dagli impegni del set, a che cosa si dedica? Ha qualche hobby o passione particolare?
Mi dedico a tante cose. Da buona gemelli ascendente gemelli, capisce che metto mani in pasta ovunque! Dalla lettura alla pittura, alla scrittura, al cantare, perché comunque amo farlo, fino ad arrivare alle belle passeggiate. Cerco di passare il mio tempo con mia figlia, i miei cari, il mio compagno. Un aspetto importante della mia vita è sicuramente questo. La mia vita privata è quasi sicuramente al primo posto.
Con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione
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