Nelle attuali puntate americane di Beautiful, a focalizzare l’attenzione del pubblico e dei media è sicuramente il manichino “Hope”, su cui Thomas Forrester si è ritrovato a versare una rinnovata ossessione per la giovane Logan. Lo stilista, chiaramente, è vittima di un disordine mentale completamente andato fuori controllo, nonostante nei passati mesi il ragazzo fosse riuscito a ritagliarsi un po’ di normalità dando prova di progressi verso una positiva redenzione.
Un paio di botte in testa, tuttavia, potrebbero aver compromesso tutto e chissà se questa volta riusciremo ad arrivare ad una spiegazione al deragliamento della psiche di Thomas:
Voglio andare in profondità nel personaggio di Thomas e dare delle sfide di recitazione uniche per Matthew (Atkinson, il suo interprete) e Annika (Hope, che presta la voce al manichino).
Così ha dichiarato in un’intervista Brad Bell, capo sceneggiatore e produttore della soap, che, riguardo alla storyline ha aggiunto di aver tratto ispirazione proprio dalle nuove modalità di ripresa a cui si è ricorsi sul set per le questioni di tutela sanitaria dovute al Covid-19:
Quando abbiamo comunicato che avremmo anche utilizzato manichini, oltre a controfigure e ai reali partner di vita degli attori, i riflettori si sono accesi su di noi. Alcuni hanno trovato ilarità in tutto questo ma abbiamo avuto un sacco di pubblicità in questo modo, persino nei talk di prima e tarda serata (dove raramente si parla di soap opera).
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Hope in versione manichino, ovviamente, non possiede una vita propria, ma le allucinazioni di Thomas spingono quest’ultimo a sentirla parlare, a dialogare con “lei” muovendosi tra istanti di lucidità (in cui lui prova a razionalizzare questa follia) a momenti in cui si perde in questa fantasia:
Si tratta di una lotta con la sua più profonda parte oscura, che si manifesta a lui tramite il manichino, spingendolo ad inseguire le sue più profonde ossessioni. Per tutto questo ho scelto il personaggio di Thomas perché era andato fino all’estremo nella storia dello scambio di culle: mi è sembrato il secondo capitolo perfetto e un modo meraviglioso per continuare a scavare a fondo nella sua mente, con questa svolta che di certo fa parlare. Alcuni la ameranno, altri la odieranno, ma è un escamotage unico nel suo genere!
In molti però si chiedono dove sia Taylor Hayes in tutto questo: negli anni le sue assenze si sono susseguite sia nei momenti più belli che in quelli più bui dei suoi figli, in modo totalmente contrario al suo personaggio e con scuse che via via si sono fatte sempre più deboli e poco credibili.
A tal proposito, Bell ha dichiarato:
Amerei se Taylor tornasse ad un certo punto, quando la storia lo richiederà. Hunter (Tylo, che è appunto l’interprete della psichiatra) è stata per anni una componente fondamentale dello show. Non escluderò mai la possibilità di un suo ritorno.
Intanto però, che l’ostacolo sia la produzione o l’attrice (in quest’ultimo caso c’è sempre la possibilità di un recast, a cui non si è mai stati timidi a ricorrere, senza eccezioni), Taylor Hayes continua a disertare la scena e dai dialoghi si capisce che gli unici contatti che sta avendo con i figli sono solo di natura telefonica o digitale. Mai una visita è avvenuta neanche off-screen, per cui, quando i nuovi problemi di Thomas riemergeranno, sua madre sarà ancora occupata in altre parti del globo? Per restare aggiornati su questo argomento, seguiteci su Google News andando su questa pagina e cliccando il tasto con la “stellina”.
Fonte intervista: Tv Soap Australia
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