Un’immagine in bianco e nero, scattata il 6 luglio 1946: una bambina tiene stretta una valigia con la scritta “Esule Giuliana”. Quella bambina è Egea Haffner e dietro il suo sguardo innocente si cela una storia di perdita, di radici strappate, di un’infanzia trasformata in un esilio. La sua storia, come quella di migliaia di italiani istriani, fiumani e dalmati, continua a interrogare il nostro presente.
Nel Giorno del Ricordo, il 10 febbraio, Rai 1 trasmette in prima serata La bambina con la valigia, un film tv ispirato al libro di Egea Haffner e Gigliola Alvisi. Diretto da Gianluca Mazzella e scritto da Andrea Porporati, il film rievoca un dramma che non può essere dimenticato.
Alla fine della seconda guerra mondiale, l’Istria e la Venezia Giulia si trovano in una terra di confine contesa tra Italia e Jugoslavia. A Pola, città in bilico tra due identità, la piccola Egea vive protetta dall’affetto della sua famiglia. Suo padre Kurt è un gioielliere, sua madre Ersilia cerca di garantirle una vita serena nonostante le difficoltà del conflitto.
Ma con la fine della guerra, l’Istria passa sotto il controllo dei partigiani di Tito. Nella primavera del 1945, una notte segna per sempre il destino della famiglia Haffner: due uomini bussano alla porta e chiedono di Kurt. Dicono che è solo un controllo, una formalità. Lui li segue, lasciando dietro di sé un sorriso rassicurante. Ma non tornerà mai più. Le voci si diffondono: potrebbe essere una delle tante vittime inghiottite nelle foibe, gli abissi carsici dove spariscono migliaia di italiani accusati di essere nemici del nuovo regime.
La paura si diffonde. Chi può, scappa. Anche Egea è costretta ad abbandonare Pola, la casa, i ricordi. Il suo viaggio la porta a Bolzano, accolta dalla nonna Maria e dalla zia Ilse. La madre sceglie di ricominciare altrove, cercando un’indipendenza a lungo negata.
Ma il nuovo inizio non è facile. Come molti altri esuli, Egea deve affrontare il senso di sradicamento, il pregiudizio, la difficoltà di costruirsi un’identità in un Paese che spesso non vuole ricordare. Dietro ogni valigia ci sono storie di attesa e speranza, di dolore e resilienza.
Il cast del film-tv vanta numerosi attori già noti per le loro performance in altre serie televisive. Tra i protagonisti troviamo Claudia Vismara (conosciuta per Rocco Schiavone e Nero a Metà), Sara Lazzaro (vista in Doc – Nelle tue mani e Call My Agent Italia), Andrea Bosca (visto anche in Sempre al tuo fianco) e Sandra Ceccarelli (già nel cast di Inganno).
Il personaggio di Egea Haffner viene interpretato in tre diverse età: da Petra Bevilacqua da bambina, da Sinead Thornhill a 18 anni e da Roberta Sferzi a 60 anni. Claudia Vismara veste i panni di Ersilia, la madre di Egea, mentre Sara Lazzaro è Ilse, sua zia. Andrea Bosca interpreta Kurt, il padre di Egea, e Sandra Ceccarelli è Maria, la nonna paterna di Egea. Il cast include anche Mattia Teruzzi nel ruolo di Giovanni, Davide Strava in quello di Alfonso, Enrica Rosso nei panni di Paolina e Anita Kravos come la Madre Superiora.
La bambina con la valigia è una produzione Clemart in collaborazione con Rai Fiction, realizzata con il sostegno del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo. Più che un semplice lungometraggio, è un tributo alla memoria collettiva di un popolo dimenticato. Attraverso il volto di Egea, il film racconta il destino di migliaia di italiani costretti a fuggire. Il Giorno del Ricordo ci invita a riflettere su quelle pagine di storia che non possono restare nell’ombra. E quella fotografia in bianco e nero, con la valigia tra le mani, continua a parlarci: ci ricorda il dolore dell’esilio, ma anche la forza di ricominciare. Seguici su Instagram.