Il Paradiso delle Signore 9, Marta Mazzi a Tv Soap: “Giulia Furlan è brava nel suo lavoro, ma molto competitiva”

Marta Mazzi è Giulia Furlan a Il paradiso delle signore
Marta Mazzi è Giulia Furlan a Il paradiso delle signore (foto Instagram)

Il pubblico de Il Paradiso delle Signore sta imparando a conoscerla grazie al personaggio (non troppo simpatico) di Giulia Furlan, la stilista della Galleria Milano Moda, diretta concorrente del grande magazzino diretto da Roberto Landi (Roberto Scarafia) e Marcello Barbieri (Pietro Masotti). Un ruolo importante per l’attrice veneta Marta Mazzi, chiamata ad interpretare, per sua stessa ammissione, una giovane donna che vuole vincere e farsi strada in un mondo comandato dagli uomini.

Scenario decisamente difficile per gli anni ’60, epoca nella quale è ambientata la fiction daily di Rai. Ecco cosa la Mazzi ci ha raccontato sulla sua Giulia, in questa intervista concessa al nostro sito.

Il Paradiso delle Signore 9, intervista a Marta Mazzi (Giulia Furlan)

Marta, parliamo di Giulia Furlan, il personaggio che stai portando in scena a Il Paradiso delle Signore. Quali sono, secondo te, i suoi pregi, ma anche i suoi difetti?

Diciamo pure che al pubblico Giulia non arriva molto simpatica. Il suo modo di parlare non la porta a essere proprio la simpaticona di turno. Se devo dirti i pregi di Giulia, sicuramente è brava nel suo lavoro; è una persona molto ambiziosa, determinata, sa quello che vuole. Ha studiato tanto per raggiungere i suoi obiettivi, è stata anche a Parigi e, quindi, è una persona piena di potenzialità. Purtroppo è molto competitiva. Per lei il motto “l’importante è partecipare” non esiste. Lei deve vincere. Questo la porta ad essere molto agguerrita. Sleale no, ma è disposta davvero a tutto pur di vincere. Aspetto che non la aiuta di certo.

Anche la conoscenza pregressa con Gianlorenzo Botteri è forse un fattore di disturbo per lei, no?

Sì, il loro rapporto non è sicuramente dei migliori. Bisogna pure considerare il fatto che Giulia è una donna in carriera negli anni ’60. Periodo storico nel quale il potere era in mano agli uomini. Lei sa dunque che deve farsi valere e tutto ciò la porta ad avere un determinato atteggiamento, che ovviamente non giustifico.

Chissà forse questo deriva anche dal suo passato, che magari si vedrà pian piano nella fiction. La presenza di Gianlorenzo Botteri, un amico del passato che tanto amico a quanto pare non era, porta Giulia a dare il peggio di sé. Dal mio punto di vista, Giulia non è cattiva. Vuole soltanto farsi valere in un’epoca non facile per una donna. E la sua guerra diventa doppia.

Mi stai quindi dicendo che si è creata una corazza per sopravvivere?

Secondo me sì, assolutamente. Deve sopravvivere, se ci pensi, di fronte a Tancredi (Flavio Parenti) e Umberto (Roberto Farnesi), due personaggi molto potenti, oltre che uomini. Sottolineo molto tale aspetto perché all’epoca era ancora più difficile. Ancora oggi può esserlo, ma negli anni ’60 ancora di più. Lì da donna dovevi stare a casa, fare la casalinga e  dei figli e basta, Non voglio spoilerare molto, visto che Il Paradiso delle Signore andrà avanti fino a maggio, ma al momento Giulia Furlan ha un bel ruolo nell’azienda. È l’assist della Galleria Milano Moda, il che le dà una bella responsabilità. E forse sì, si è creata un po’ una corazza di sopravvivenza.

Tra l’altro, dato che l’abbiamo citato, Giulia si trova ad essere coinvolta nella guerra di Tancredi, che vuole affossare Il Paradiso delle Signore per motivi strettamente personali. Figura, quella di Sant’Erasmo, che forse affascina la stilista, così come Umberto…

Al momento non li conosce ancora bene. Sicuramente crede in loro, li vede come alleati. Sono persone, forse, anche simili a lei in qualche maniera. E quindi sì, è affascinata. Umberto e Tancredi sono due uomini di potere, ma Giulia non si fa mettere i piedi in testa.

Per rispondere alla tua domanda, Giulia è affascinata da loro due. Ma sai come si dice: “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”. Posso dire però con assoluta certezza che crede nella Galleria Milano Moda, che per lei rappresenta davvero un bel traguardo lavorativo. È un’occasione, vuole fare crescere l’azienda perché crede nelle sue potenzialità e in quelle della Galleria Milano Moda.

Focus lavorativo, quello di Giulia, che si sposta un po’ quando incrocia Gianlorenzo. I telespettatori sono intrigati da questo mistero. D’altronde, Botteri lo scorso anno era controverso quasi quanto la Furlan. E pian piano abbiamo conosciuto anche lui.

Sì. E Giulia, dal canto suo, riserverà delle sorprese. Non è una persona cattiva. Anche se confesso che, inizialmente, quando ho avuto il ruolo ho avuto una sorta di giudizio nei suoi confronti. Perché comunque mi arrivano i primi copioni e le dicevo “No, ma che fa? Ma perché?Ma no, io non voglio parlare così.

In seguito, ho cercato di avere un po’ di compassione, di andare a capire come mai parlasse in quella maniera e, quindi, l’ho guardata con un occhio diverso perché non bisogna mai giudicare le persone che magari si atteggiano in un certo modo. Non sappiamo che cosa hanno passato, come mai si comportano così. Per questo ti dico che, secondo me, Giulia non è cattiva.

Speriamo che col tempo tiri fuori anche il suo lato più dolce e che il suo cuoricino si riscaldi un po’. Dato che, ad oggi, è la regina di ghiaccio. A volte mi metto nei suoi panni per provare a capirla, altrimenti finisco per giudicarla.

Come sei stata accolta dalla famiglia del Paradiso? Sta andando bene come esperienza?

Benissimo. Non pensavo di trovarmi così bene. Credo che il set de Il Paradiso delle Signore sia unico. Sia perché si girano puntate per nove mesi all’anno, sia perché non c’è una persona che stona. Sono tutti super gentili, carini, non c’è competizione. Si percepisce tutto l’amore per il nostro lavoro ed è per quello che credo che il pubblico, sentendo tutta questa dedizione, sia così appassionato alla serie. C’è un’attenzione al dettaglio, una cura per tutto, e le persone che ci lavorano sono veramente piacevoli.

Vado al lavoro felice e non è una cosa scontata in questo ambiente. Sono stata accolta bene e non vedo l’ora, ogni volta, di andare a lavorare.

Hai fatto direttamente il provino per il ruolo di Giulia o ci avevi già provato anche per altri personaggi?

No, ho fatto soltanto il provino per Giulia. Fare provini è sempre un terno al lotto perché le produzioni ne ricevono tantissimi e, ormai, ho imparato a non ammalarmi di questo lavoro. Quando ho fatto il provino ho detto “Vabbè, mi è sembrato che sia andato bene, ora non posso stare lì a pensarci“. Se deve andare va, ovviamente.

In seguito, sono stata chiamata per fare la call back con Daniele Carnacina, che mi ha messa subito a mio agio. È veneto come me, è stato un po’ come sentirmi a casa. Ricordo che Daniele mi ha fatto ripetere la scena una sola volta. E, di solito, quando accadono queste cose, ti ritrovi di fronte ad un vero e proprio dubbio: o la scena è andata benissimo o, al contrario, malissimo. E sono stata con questo dilemma per qualche settimana. Finché Carnacina non mi ha chiamato per dirmi che le ero piaciuta molto. Anche se gli serviva che inviassi una versione un po’ più altezzosa del personaggio. Io le avevo dato una caratterizzazione più dolce, che gli era piaciuta e non aveva considerato, ma aveva bisogno di vedere una Giulia più strong, che è quella che stiamo vedendo oggi. E dopo qualche settimana il ruolo era mio.

Giulia è una bella sorpresa di quest’anno; le sono grata, nel senso che non bisogna dare niente per scontato. Il mio provino credo che l’abbiano fatto tante altre ragazze, quindi sono grata di Giulia ogni giorno. 

Immagino tu conoscessi già la fiction. Ti era capitato di darle uno sguardo prima di entrare a farne parte?

Sì, tante persone che incontravo mi dicevano: “Sai che tu saresti perfetta per Il Paradiso delle Signore?“. E lì, in quel periodo, chiedevo subito che cosa fosse. Ho visto qualche puntata lo scorso anno perché avevo mia nonna in ospedale, che non stava molto bene. Mia nonna ha 92 anni, non è tanto giovane, e vedevo che seguiva in tv Il Paradiso delle Signore. Per un secondo mi è arrivato questo pensiero intrusivo: “Immagina se fossi a Il Paradiso delle Signore e mia nonna potesse guardarmi tutti i giorni“.

Mia nonna vive a Bolzano e io la vedo veramente pochissimo. Quindi ho immaginato come sarebbe stata felice nel vedermi tutti i giorni nella fiction, dato che sarei stata idealmente un po’ più vicina a lei. Tempo cinque mesi ed è arrivato il provino. È stata una cosa karmatica.

Davvero un bell’aneddoto su nonna, che adesso può vederti tutti i giorni. Un po’ fa anche parte del tuo mestiere, che ti porta a fare costantemente dei sacrifici. A proposito, quando hai deciso di fare l’attrice? Quando è nata in te la passione per la recitazione?

Faccio una premessa. Ho alle spalle quindici anni di studi nella musica. A 22 anni mi sono trasferita a New York perché volevo cantare là. I generi che mi piacevano erano il soul, l’R&B, il blues. Ho quindi mollato tutto in Italia per andare in America e inseguire il mio sogno. In primis perché volevo imparare l’inglese. E proprio lì a New York,  dopo tanti anni, ho avuto una sorta di epifania. Non volevo più fare la cantante.

La vita del musicista non è facile, come qualsiasi altro lavoro artistico, ma in una città come New York la competizione era ancora più alta. E dunque mi sono ritrovata in un limbo: o tornavo a casa per fare l’ennesimo corso di canto, considerando il fatto che mi sono diplomata al conservatorio, oppure dovevo provarmi in qualcosa che non  avevo ancora fatto, ma sempre nell’ambito artistico. E ho deciso di iscrivermi a un corso di teatro. Lì ho avuto l’illuminazione, mi sono innamorata della recitazione. Ho detto: “Mamma mia che bello recitare, voglio fare l’attrice “.

E mi sono iscritta alla Strasberg di New York. Mi sono diplomata e ho lavorato per un po’ come attrice di cose piccoline. Con il Covid sono tornata in Italia. Non è quindi da tutta la vita che recito. È vero che per cantare devi essere comunque una performer però, se non fossi andata a New York, non so se avrei riconosciuto questa bellissima arte, che adesso è il mio lavoro.

Le famose sliding doors. Ad ogni modo ti sento felice della scelta che hai fatto…

Sono molto fatalista, seguo un po’ dove mi porta il mio istinto. Se mi dice di andare lì vuol dire che c’è un motivo. Arrivo da una famiglia dove la musica è molto importante: mio papà suona la batteria. Secondo me l’idea di fare l’attrice non era proprio calcolata. Inizialmente, i miei mi hanno detto “Tu sei pazza“.  Dal mio punto di vista, la recitazione è qualcosa che è sempre stata dentro di me ed ho seguito questo istinto. Quando recito mi sento a casa, molto di più di come mi sentivo nel canto.

Ti volevo salutare con un’ultima domanda. Abbiamo già accennato il fatto che Giulia viene avvertita dai telespettatori come una persona antipatica. Leggi i feedback che arrivano dal pubblico? Come li vivi?

Parto col dirti che non sono un’amante dei social. Ho Instagram ma devo sicuramente imparare ad utilizzarlo meglio. Non guardo i commenti perché sono molto sensibile. So, certamente, che i commenti non sono diretti su di me, ma su Giulia, però in qualche modo ci rimango male. Preferisco, quindi, non leggere nulla.

Comunque sia, qualche settimana fa, ci sono stati a Trastevere i festeggiamenti per le mille puntate del Paradiso. Ero un po’ intimorita. Prima di arrivare mi ripetevo: “Chissà il pubblico! Ah la Furlan!“. Invece, ho trovato un pubblico che, in realtà, era super affascinato da Giulia. Mi hanno detto che il personaggio non stava molto simpatico, ovviamente, ma ho percepito che un po’ erano tutti incuriositi da lei, dalla sua personalità.

E mi sono anche detta che se Giulia sta cosi antipatica è probabilmente dovuto al fatto che sto facendo un buon lavoro. Perché in fondo quello traspare, per ora, dal mio personaggio. Seguici su Instagram.

Con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione