I telespettatori de Il Paradiso delle Signore la stanno vedendo da qualche settimana nel ruolo di Palma Rizzo. Arrivata all’improvviso a Milano insieme al figlio Francesco (Christian Roberto), dopo aver perso tutto quanto nella tragedia del Vajont, la donna ha dei conti in sospeso con la famiglia Amato, in particolar modo con il giovane Salvatore (Emanuel Caserio).
Un personaggio tutto da scoprire di cui abbiamo parlato con Valentina Tomada, l’attrice che le presta il volto. Ecco che cosa ci ha raccontato:
Il Paradiso delle Signore 7: intervista a Valentina Tomada (Palma Rizzo)
Ciao Valentina, benvenuta su Tv Soap. Parliamo di Palma, il personaggio che interpreti a Il Paradiso delle Signore. Una donna che è entrata in scena all’improvviso: cosa ti piace di lei?
Parto col dirti che Palma mi piace tanto. È un personaggio estremamente positivo. Hai presente quando si dice: “Bisogna imparare dalle lezioni della vita?“. Lei ha vissuto sulla sua pelle proprio questo. E va avanti per la sua strada, con le sue convinzioni, spassionatamente e senza guardarsi indietro. E se, a volte capita, lo fa con tristezza, girandosi immediatamente davanti per affrontare le difficoltà che arrivano. Da Palma, in qualche modo, bisogna imparare.
Sono fermamente convinta del fatto che pure nelle soap o prodotti televisivi di questo genere ci debba essere della cultura. Intesa come qualcosa che ti può dare quel quid in più per farti crescere. Possono aiutare a comprendere, in qualche modo, quello che ci circonda. Secondo me, Palma può quindi essere d’esempio. Perché è rimasta sulle sue scelte, mettendosi contro il paese natale prima, la famiglia dopo. Ha voluto studiare, è riuscita a farlo, allontanandosi da una vita che era già scritta per lei, come quella di tutta la sua famiglia: una vita basata, appunto, sul lavoro nei campi, sul matrimonio, sui figli.
Palma, invece, si è ribellata a questo meccanismo: voleva studiare, diventare insegnante. Voleva qualcosa di più dalla vita. E questo è molto bello. Non a caso, in un dialogo del Paradiso dirà che ne ha passate tante, ma non rimpiange nulla. Tutto quello che ha fatto è perché voleva farlo e si è impegnata per farlo. Anche se, nel corso del tempo, ha avuto una serie di sfortune tremende. Una volta che pensava di aver raggiunto la tranquillità, è arrivata a lei, come tanti altri, la tragedia del Vajont legata a Longarone, che ha distrutto la sua vita e quella di tante altre persone. E Palma ha dovuto ricominciare un’altra volta. Un aspetto che è bello raccontare, perché le soap hanno la bellezza di sfociare in argomenti accaduti nella realtà. Palma è una donna con una resilienza vera, mi piace tantissimo poterla raccontare.
Proprio così. Dopo aver perso tutto è dovuta tornare per forza a Milano, dato che era l’unico appiglio che aveva per poter andare avanti…
Esatto. Tornare lì per lei era l’unica cosa possibile. A Partanna non poteva andare perché ormai lì aveva tagliato tutti i ponti. Al contrario di Milano, dove non tutte le vie erano perse. È vero che aveva lasciato la sua casa, ma l’affitto della casa in cui vivevano gli Amato era ancora a nome suo. Era semplicemente andata avanti, non tagliando del tutto i ponti, perché pensava di non dover più tornare lì. La vita però aveva in serbo altro per lei, insieme ad una serie di problematiche tutte da affrontare verso le quali Palma non si tira mai indietro. La cosa bella di lei è proprio questo: non si ferma di fronte a nulla, va avanti.
Mi piace molto questo aspetto. A volte, nel mio mestiere, capita che ti facciano fare dei personaggi che non condividi ed è difficile dar loro vita; devi andare a prendere delle parti oscure di te, delle cose che neanche hai e che, magari, puoi trovare scavando a fondo. Come, ad esempio, una tendenza al rancore che tu non hai perché, solitamente, ti butti tutto alle spalle. Con Palma non accade: ha delle cose positive che me l’hanno fatta stare simpatica fin dall’inizio.
A proposito di Palma e dei problemi che la investono. Ha sicuramente un rapporto conflittuale con il figlio Francesco.
È vero. Come spesso accade alle mamme, Palma ha a che fare con una personalità che non è la sua. Francesco, in questo momento, è una farfalla che esce dal suo bozzolo. La sua personalità si sta espandendo e allontanando da Palma, che invece vorrebbe riportare il figlio a sé. Da lì nasce la conflittualità tra i due. Sicuramente non si può mai far fare ai figli quello che sei tu. La conflittualità nasce da questo, così come a lei è capitato in passato con i suoi genitori.
Francesco è senz’altro una testa calda, che crea a Palma non pochi problemi. Ma lei lo ama di un amore totale, ragion per cui riesce a giustificarlo persino quando sbaglia. È molto bello quando esce, in alcune situazioni, il lato da leonessa di Palma. Ha questa maternità molto meridionale, se vogliamo, che ho ritrovato in me. Perché non pensavo di essere una mamma così.
Il rapporto tra Palma e Francesco sta incuriosendo il pubblico. I motivi del loro contrasto emergeranno nelle prossime puntate?
Vedremo… non voglio spoilerare grandi cose! Posso dire che, in qualche modo, Palma sarà sempre coinvolta nelle vicende che riguardano Francesco e dovrà subire alcune cose, come spesso succede. Se ci pensi, dopo pochissime puntate, Francesco è stato arrestato per rissa e Palma si è infuriata, ovviamente. Lo ha fatto perché è una che, nelle sue azioni, ha tanta razionalità ma pure molta pancia.
È una che si incavola, che combatte. E quando il figlio, che è andato a Milano per costruirsi un futuro e una vita, fa queste cose è normale che si arrabbi. Il comportamento di Francesco crea dei problemi notevoli, anche in visione del fatto che debbano adattarsi alla loro nuova vita sociale, ma Palma sa bene com’è fatto il figlio.
E degli Amato, invece, cosa mi dici? Da un lato Salvatore è ostile a Palma, dall’altro quest’ultima, in un dialogo, ha asserito che lei e Agnese (Antonella Attili) al contrario hanno imparato a rispettarsi…
Sì, Palma non ha mai avuto contrasti con Agnese. Tutto l’odio e il rancore che c’è da parte di Salvatore è legato a fatti del passato nei quali, però, Palma non c’entra nulla, se non come parte di una famiglia. Faccio un esempio: è come se si comporta male tuo fratello e tu vieni messo in mezzo a questa cosa. Quando, invece, ognuno ha la sua indipendenza di giudizio, la sua vita, la sua morale. Ed è brutto, come si dice, fare di tutta l’erba un fascio.
In qualche modo, per questo Agnese difende Palma. Si capiscono, sanno la fatica che si fa per andare avanti come donne, in una società nella qualche contavano poco. Oggi va un po’ meglio su questo aspetto, anche se non abbiamo ancora completamente risolto.
Migliorerà il rapporto tra Salvatore e Palma?
All’inizio, come già state vedendo, è molto negativo. Nonostante Agnese gli abbia già detto di aiutare Palma, di darle alloggio. Chissà se e come evolverà…
In generale, sei soddisfatta di Palma? Se capitasse l’occasione continueresti ad interpretarla in futuro?
Assolutamente sì. Sarei molto contenta se dessero nuova vita a Palma. Mi piacerebbe che le sue vicende prendessero altre direzioni. Diciamo che lei si evolve in base a quello che fa il figlio. Sarebbe dunque bello se avesse delle vicende che la riguardassero in prima persona, a prescindere da Francesco. Sarebbe interessante vederla andare avanti con la su vita in maniera autonoma.
Parlando di me, Valentina, sono legatissima a mio marito, a mia figlia, al mio cane e al criceto, visto che a casa nostra siamo una specie di matassa inestricabile, ma in vita mia faccio anche delle cose a prescindere da loro. Magari ne parlo, ma riguardano solo me. Mi piacerebbe dunque che fosse dato a Palma un maggiore impulso in questo senso. Una storia incentrata su di lei e che la riguardasse più da vicino. Anche perché, fosse per me, potrei stare nella soap anche per i prossimi tre anni.
In che modo sei arrivata a Il paradiso delle signore? Hai fatto un provino?
Certo. Mi ha chiamato la mia agente per presentarmi al provino. Apro una piccola parentesi: amo molto la Sicilia. Forse nelle mie vite precedente ero una siciliana. Anche se amo moltissimo l’Italia e tutte le sue parti e mi diverto con i vari dialetti e nei posti che puntualmente visito, in una vacanza che ho fatto di recente in Sicilia avevo un po’ cominciato per gioco a imitare un po’ la cadenza di questa bellissima regione.
Quando, a settembre, mi hanno chiamato a fare il provino per Palma, ho goduto nel momento in cui mi è stato detto che era siciliana. Sapevo che la Sicilia mi avrebbe portato bene. Ed il provino è andato al meglio. Al secondo step, dove eravamo rimaste in tre, Palma e il suo meraviglioso siciliano mi hanno portato fortuna, dato che alla fine ho ottenuto il ruolo.
Come ti stai trovando sul set del Paradiso?
Adoro! La mattina mi alzo spesso alle cinque perché, quando sono di prima scena, devo essere pronta alle otto col trucco, che è abbastanza complicato tra la cotonatura dei capelli e così via. Abito in pieno centro a Roma, mentre gli studi stanno un po’ fuori. Ho dunque bisogno di tempo per arrivarci, ragione per cui comincio la giornata molto presto.
Andare lì, però, è sempre una gioia. Mi trovo molto bene. Ci sono persone con cui, in passato, ho lavorato a Vivere e CentoVetrine come Pietro Genuardi, Vanessa Gravina. C’è poi il direttore creativo Daniele Carnacina. Anche se, magari, non le ho frequentate nella vita quotidiana, il rapporto d’affetto non si logora di certo; è come se rimanesse “freezato” e, quando ti ritrovi, si scongela qualcosa che stava lì ad aspettare.
Appena metto piede sul set del Paradiso mi sento davvero a casa, è una bellissima sensazione. Secondo me, Daniele Carnacina riesce a mettere insieme persone di grande umanità, oltre che di grandissima professionalità. E in una soap non potrebbe essere altrimenti: è un meccanismo che deve funzionare perfettamente, senza sbavature di nessun genere. Spesso, quando vai di corsa, ci possono essere in generale persone sbadate o poco attente. Con Daniele c’è invece una grandissima attenzione, oltre che dei rapporti umani di alto valore.
Questa cosa fa sì che io mi senta proprio a casa. Con la morte di mia madre, non si è mai abbastanza grandi per sentire la mancanza di qualcuno che ti faccia sentire a casa. Anche se sei grande, vai da tua mamma e ti senti accolto. Delle volte è come se dicessi: “Lascio tutte le incombenze della mia di famiglia e vado là dove c’è qualcuno che si occupa di me“.
Ad un certo punto la tua famiglia comincia però ad essere, purtroppo, sterminata dalla vita, perché sono cose che accadono. Ed a me è successo pure con un mio amico, venuto a mancare, che mi faceva davvero sentire a casa e mi dava la sensazione di proteggere me e i miei familiari. Sentivo che pensava a me, ai miei cari, ed era una cosa molto bella. Tutto ciò mi capita pure al Paradiso. Quando vado lì ho la stessa sensazione con queste persone che lavorano per me, così come io cerco di svolgere la mia professione al meglio, con la massima puntualità e preparazione. So che sto andando in un posto dove sono accolta. E a me fa stare bene, ho il cuore leggero e caldo sul set.
Da cosa deriva, secondo te, il successo della soap?
In primis dalla cura che viene data al prodotto. Ti parlo non soltanto dell’aspetto estetico della soap in sé. C’è una grande cura sui personaggi e, escludendo me perché non si parla mai dei presenti, grande attenzione sulla scelta degli attori, che sono bravi. I ritmi di una fiction daily come il Paradiso sono veloci. E gli interpreti devono funzionare. Caratteristica che, in questo caso, viene rispettata: gli attori sono tutti dotati di grande capacità, di bravura.
Un film, una soap o un prodotto video in generale dev’essere come un’orchestra, dove tutto deve funzionare: dalla recitazione alla storia, passando per i costumi, il trucco, le luci, le riprese, la regia e così via. Tutto deve dare il suo contributo affinché il prodotto finale sia buono. E al Paradiso trovo esattamente questo. Inoltre, non bisogna sottovalutare un altro elemento importante…
Quale?
Noi siamo una società che ha perso un po’ di vista quelli che sono i valori. Pur dicendolo con grande dolore, perché ho una figlia piccola e mi chiedo sempre se posso far cambiare le cose in qualche modo, non posso non notare che la nostra società è un po’ allo sbando e ha perso l’etica.
Per esempio, insieme a mio marito organizzo nelle Marche il Fabriano Film Fest, dedicato al Cinema. Sono il direttore artistico e l’ho ideato. E cerco dei film che abbiano un valore sociale, che sostengano un’etica di accoglienza del prossimo, di eliminazione dei pregiudizi, di uguaglianza di genere. Tutta una serie di cose di cui, all’interno di questa società, dobbiamo parlare perché, a parer mio, ancora stiamo lottando per questo. Se l’uguaglianza di genere negli anni ’60 non c’era, ma aveva un senso perché c’è sempre stata una prevaricazione di quello maschile, oggi è più velata e forse è peggiore.
L’educazione, le buone maniere, il rispetto del prossimo devono stare al centro; è necessario che se ne parli. Oggi si affrontano tematiche come il bullismo. C’è molta rabbia, un’aggressività incredibile nelle persone. Se uno non fa quello che dici tu, immediatamente scatta la violenza. E questo è folle.
Tornando alla domanda sulla soap, in prodotti come il Paradiso si torna indietro nel tempo, ad una società in cui veramente c’erano le buone maniere, dove le persone erano più educate e, paradossalmente, avevano maggiore cultura. Secondo me, questo attira molto sia i giovani che si pongono delle domande a riguardo, sia le persone di una certa età che rivedono il modo in cui vivevano loro da ragazzi. E tale aspetto è un elemento che attira il pubblico, indipendentemente dall’ingranaggio della serie, che funziona alla perfezione e dove niente è stonato, visto che ognuno fa il suo lavoro al meglio.
Che feedback stai ricevendo su Palma dal pubblico che segue la soap?
Onestamente, un po’ temo il giudizio del web. È animato soprattutto da persone che hanno molti rancori nella vita. A volte, diventa un passatempo per scatenare le proprie pulsioni primitive. Una volta si prendeva la clava, adesso si prende il web, dove non stai di fronte all’altro e ti permette di dire cose che non avresti mai il coraggio di palesare in caso contrario.
Per questo, vado avanti per la mia strada, con tutto l’amore che posso nei confronti del mio personaggio, del pubblico e di quelle donne che Palma incarna. Secondo me sono esistite tante Palma Rizzo e ci sono anche oggi. Pensa all’Iran, a quante donne combattono per ottenere la loro indipendenza, i diritti di base, ossia quelli che consentono loro di poter vivere la vita come dicono. Perché magari vogliono studiare, diventare delle professioniste. Vado avanti pensando con amore a questo. Palma è un po’ il simbolo di tante donne che, negli anni ’60, hanno lottato per realizzarsi.
Anche se mi taggano in varie notizie e commenti che mi riguardano, non li voglio leggere. Preferisco mettere come gli struzzi la testa sotto la sabbia. Se sono positivi so che faccio bene il mio lavoro, se sono negativi delle volte posso anche non capirli, ma non cambiano nulla rispetto al mio modo di essere; magari mi fanno solo stare male. Non cambiando nulla, preferisco quindi non leggerli, né in positivo, né in negativo. So però di fare sempre tutto al meglio.
Con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione. Altre anticipazioni su Facebook.