Un posto al sole: intervista ad Agnese Lorenzini (Susanna Picardi)
Attualmente, la sua storia d’amore con Niko (Luca Turco) sembra andare per il verso giusto, ma in passato Susanna Picardi ha messo in dubbio i sentimenti che provava per lui a causa di un’attrazione per Eugenio Nicotera (Paolo Romano)…
Ad interpretare Susanna, ormai da diversi anni, è l’amatissima Agnese Lorenzini, che in questa intervista concessa al nostro sito ha parlato anche del suo personaggio di Un posto al sole. Ecco cosa ci ha raccontato.
Ciao Agnese, benvenuta su Tv Soap. Com’è cambiata Susanna in questi anni?
Susanna è molto maturata. Anche se in maniera spesso traumatica, ha avuto modo di affrontare dei nodi importanti del suo passato (a partire dal padre violento) e in qualche modo di risolverli dentro di sé. Perciò ultimamente la vediamo più serena, convinta della sua strada. Anche se la sua natura la porta sempre a dubitare e a mettere in discussione le cose, soprattutto sul piano affettivo.
Come avresti agito al suo posto sull’affare Nicotera?
Beh la situazione era davvero difficile. Un matrimonio alle porte e un dubbio che attanaglia fino all’ultimo. Io probabilmente ne avrei parlato, senza far passare troppo tempo. Spesso dire ad alta voce le proprie paure aiuta a ridimensionarle e a rivelare cosa si desidera davvero. Ma ci vuole tanta solidità e fiducia in un rapporto per affrontare temi così delicati.
Credi nel vero amore come lei?
Si, ma personalmente sono molto lontana dalla visione “romantica” dell’amore. Per me è un sentimento molto concreto, fatto di sensazioni tangibili e di scelte. Cambiamo e ci evolviamo nel tempo come individui. Una scelta fatta a un certo punto della vita non è detto che duri per sempre, va rinnovata sui nuovi presupposti che di volta in volta la vita ci pone. E di certo sono lontana anni luce da quella visione dell’amore in cui si diventa una cosa sola e non si vive senza l’altro. Credo molto nell’autonomia del singolo all’interno di una coppia, e nel mantenere il proprio spazio di libertà.
In cosa vi somigliate e in cosa siete l’opposto?
Come dico sempre, io e Susanna siamo entrambe molto appassionate della professione che abbiamo scelto e determinate nel coltivarla giorno per giorno. Lei ha scelto la magistratura, io la recitazione. Mi piace il modo in cui lei si dedica a quello che vuole fare nella vita. Mi ispira e lo sento familiare. Per il resto siamo abbastanza distanti. Sullo stile poi siamo completamente agli antipodi! Susanna disapproverebbe moltissimo se mi vedesse uscire di casa la mattina.
Qualche aneddoto divertente del set?
Premesso che è un set sul quale ci si diverte spesso, se dovessi pensare ad un’occasione proprio particolare direi quando mi sono tagliata il labbro durante una scena al mare con Luca Turco qualche anno fa. Nella scena dovevamo giocare con le onde fino a cadere nell’acqua molto vicini. A cadere sono caduta, solo che sono caduta proprio su un dente di Luca e mi sono spaccata il labbro. Fiumi di sangue, solo che io non avevo sentito lo “stop” del regista quindi stavo comunque provando ad andare avanti (era un’inquadratura molto larga quindi chissà magari non si era visto che gli ero caduta proprio addosso!). È stato Luca a fermarmi urlando “ma che hai
fatto, sei piena di sangue!”. Abbiamo riso tanto, soprattutto quando abbiamo appurato che non era niente di grave e il panico è passato.
Quali sono i colleghi con cui hai legato maggiormente?
Sicuramente Luca, anche perché giriamo quasi sempre insieme, oramai davvero è diventato quasi un fratello per me. E poi Riccardo Polizzy Carbonelli, che è un mentore oltre che un amico. Da quando hanno scritto la storia tra Eugenio e Susanna, ho conosciuto meglio anche Paolo Romano e siamo diventati molto amici. E poi ci sono Miriam Cadurro, Antonella Pisco, Alessandra Masi e Maria Sole Di Maio… Insomma, l’elenco è parecchio lungo!
Chi è Agnese al di fuori del set?
Direi che sono una persona piuttosto selettiva nelle amicizie e negli affetti. Per me vale il “meglio pochi ma buoni”. Nonostante un cinismo di fondo a tratti brutale, tra le due parti di me alla fine vince sempre quella ottimista. Come dire, vedo il marcio, ma se riesco a vedere un pezzettino sano sceglierò sempre di fare di tutto per salvaguardarlo. E questo è anche il motivo per cui da qualche anno mi dedico a un attivismo “gentile” per sensibilizzare le persone ad adottare uno stile di vita Zero Waste, ovvero Zero Sprechi, per avere un impatto minimo sull’ambiente. Amo il mare, è il mio luogo sicuro dove prendo decisioni difficili, festeggio i successi, rifletto sugli insuccessi e mi rilasso. E mi prendo davvero poco sul serio, a volte troppo poco… ma questo è un altro discorso!
Come ti descriveresti in tre aggettivi?
Uh che bello, adoro gli aggettivi. Direi appassionata, caparbia e… e poi sono indecisa tra autoironica e permalosa, perché io scherzo tantissimo su di me, ma se lo fa qualcun altro me la prendo.
Com’è nata la passione per la recitazione?
In maniera piuttosto scontata forse. I miei amavano vedere film, avevamo una bella raccolta di dvd e videocassette. Quindi avevamo anche parecchi film classici. E appena ho avuto l’età per apprezzarli mi ricordo che da subito rimasi affascinata dagli attori, da quanto erano bravi. Mi sembrava magico quello che facevano. Giocavano a essere qualcun altro, ti raccontavano una storia e mentre lo facevano ti facevano emozionare. Una magia! E dentro di me mi sono detta “è troppo bello, io voglio fare quello!”
Perché ami il teatro?
Il teatro lo amo per una ragione culturale e per una ragione totalmente egoistica. La prima è che lo trovo un veicolo di cultura potentissimo, un modo antico e ancestrale di manifestare il proprio essere parte di una società. Il secondo è che provo delle sensazioni uniche, che mi creano una certa dipendenza!
Mi puoi descrivere le emozioni che provi quando sei sul palcoscenico?
C’è prima una grande agitazione che mi prende la bocca dello stomaco, prima di entrare in scena. Poi arriva l’adrenalina, che ha dei picchi in base anche al tipo di spettacolo. Considera sempre che oltre all’energia che metti in campo tu, devi fare i conti anche con quella degli spettatori. È un ricambio continuo, un flusso continuo, che a volte va alimentato dal palco mentre altre volte non serve perché il pubblico è attivo e ricettivo.
Sei una buona forchetta?
Decisamente sì. I miei amici mi prendono in giro perchè, quasi sempre quando mangio, a un certo punto dico “Che bello mangiare!”
Cosa ti piace cucinare?
Premesso che io sono vegana (per ragioni etiche ed ecologiche), adoro cucinare le verdure in generale. Sono talmente tante che nell’arco di una settimana potresti inventarti quindici piatti diversi. Mi piace molto cimentarmi in pesti per condire riso o pasta. Li faccio di basilico ma anche di rucola, di cicoria, di zucchine. Sono piuttosto semplici da fare e sempre molto gustosi.
Prossimi progetti?
Voglio portare avanti il mio lavoro di ricerca teatrale con la mia compagnia Nogu Teatro e con la compagnia Twain, che si occupa di teatrodanza. Poi è in arrivo un altro ruolo per la tv, ma lo saprete più in là.
Un sogno nel cassetto?
Girare un film d’azione o d’epoca.
Con la collaborazione di Roberto Mallò