Una Vita: intervista a Nicolas Degliantoni (Don Hilario)
È da qualche settimana il sacerdote di Una Vita e, proprio per questo, Don Hilario non ha fatto fatica a stringere dei legami con i residenti del quartiere di Acacias. Un personaggio ancora tutto da scoprire, interpretato dall’attore argentino (ma di origini italiane) Nicolas Degliantoni, che noi di Tv Soap abbiamo contattato per rivolgergli qualche domanda su quello che è stato il suo percorso nella serie iberica. Ecco che cosa ci ha raccontato…
Ciao Nicolas, benvenuto su Tv Soap. Qual è la caratteristica di Don Hilario che ti piace maggiormente?
È sicuramente un sacerdote molto umano, con i suoi pregi e i suoi difetti. Sa però al tempo stesso di essere forte, perché ha Dio dalla sua parte. Tuttavia, come spesso accade con altri personaggi della soap, ha pure le sue contraddizioni: non a caso la gola e l’avidità sono due dei suoi difetti maggiori.
Sei stato contento di far parte del cast di Una Vita?
Assolutamente sì. Anche perché mi ha dato la possibilità di condividere il set con degli amici veri e propri. Alcuni li conoscevo, infatti, già da prima ed è stato un piacere incrociare nuovamente il mio percorso con il loro. Infine, Acacias mi ha dato l’occasione di stringere un bellissimo rapporto con Marc Parejo, l’interprete di Felipe Alvarez Hermoso. Ad oggi, lo considero uno dei miei migliori amici.
Cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime settimane da don Hilario?
Da prete quale è, Don Hilario sarà il custode dei segreti e delle confidenze degli abitanti di Acacias. Ciò non gli impedirà di essere protagonista in qualche linea più comedy della serie. In ogni caso, bisognerà fare attenzione a ciò che faranno le spietate Soledad (Silvia Marty) e Natalia (Astrid Janer), dato che a causa loro la sua vita sarà in serio pericolo. Diciamo che il destino, purtroppo, si accanirà inesorabilmente contro il mio personaggio…
E la passione per la recitazione, invece, quando è iniziata?
Se ti devo raccontare di un momento esatto in cui ho scoperto questo amore, onestamente, non so risponderti. Fondamentalmente perché non lo ricordo bene. Tuttavia, so di aver cominciato a recitare fin dalla scuola elementare, che ho frequentato in Argentina a Villa Ramallo.
Sbaglio o il tuo nome rimanda all’Italia?
No, non sbagli. Mio bisnonno paterno, che si chiamava Giuseppe, era di Valverde, una cittadina in provincia di Pavia. Non nascondo che, proprio per questo motivo, mi piacerebbe un giorno lavorare in Italia, che è la terra dei miei antenati.
Nel tempo libero, invece, che cosa ti piace fare?
Mi piace tantissimo viaggiare in compagnia dei miei amici. Ultimamente, sto scoprendo il mondo del vino. Ma, ovviamente, con moderazione. Perché, come diceva appunto Don Chisciotte, “il troppo vino non custodisce parole”. Amo poi guardare serie tv e film, ma anche tanti telegiornali per essere sempre informato.
C’è qualcuna di speciale nel tuo cuore?
Il mio cuore è occupato dagli amici e dal lavoro. E questi sono amori che devono essere nutriti giorno dopo giorno.
Ti saluto con un’ultima domanda. Hai un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?
Penso che i sogni si scoprano con il tempo e che i classici cassetti debbano essere aperti tempestivamente quando le varie situazioni lo richiedono. Di recente ho parlato con un collega di Acacias di un nuovo progetto, ma è ancora troppo presto per parlarne. Comunque sia, se proprio devo sognare in grande, ammetto che sarei onoratissimo, un giorno, di lavorare con Paolo Sorrentino!
Con la collaborazione di Roberto Mallò per MassMedia Comunicazione