Peppe Zarbo: “I 25 anni di Un posto al sole rappresentano un traguardo che ci ha dato tanta emozione”
È uno dei personaggi storici di Un Posto al Sole e la sua storia d’amore con Angela (Claudia Ruffo) fa sognare i fan della soap opera partenopea fin dai primi anni della soap, anche se per ora ha dovuto rinunciare alla vicinanza della sua compagna. Parliamo di Franco Boschi, interpretato da Peppe Zarbo.
In questo periodo, l’uomo è invischiato tra i problemi del giovane Nunzio (Vladimir Randazzo) e il ritorno a Napoli della sua “ex” Katia (Stefania De Francesco): una storyline ancora tutta da vedere e che sicuramente riserverà ancora tantissime sorprese. E noi di Tv Soap ne abbiamo parlato proprio con Zarbo in questa nuova intervista. Ecco che cosa ci ha raccontato.
Un posto al sole: Tv Soap intervista Peppe Zarbo (Franco Boschi)
Peppe, benvenuto su Tv Soap. Fai parte del cast di UPAS da oltre vent’anni. Sicuramente non è facile riassumere in poche parole la storia di Franco Boschi, il personaggio che interpreti. Partiamo dunque da quello che gli sta succedendo nell’ultimo periodo.
Certo. Una serialità così lunga, per sopravvivere, ha la necessità di raccontare storie, che spesso sono il frutto di vicissitudini legate al cast e agli eventi che succedono al di fuori della soap (e che il pubblico ormai conosce tramite i social). Questa considerazione che ho fatto si lega a quello che sta vivendo attualmente Franco, ossia alla partenza della moglie Angela (Claudia Ruffo). In seguito a ciò, come avete visto, è rientrata Katia (Stefania De Francesco) e, da qualche mese, è ritornato pure Nunzio (Vladimir Randazzo).
Nella soap, accade spesso una turnazione: in fondo, Un Posto al Sole non è il film di nessun personaggio, ma è fatto di una squadra che gioca una partita ogni giorno. È una staffetta narrativa dove le storie passano da un nucleo familiare ad un altro. È sempre una sfida poterne fare parte perché le situazioni cambiano, anche se magari ti possono piacere di più o di meno. Ma questo fa parte del mio mestiere. Sono sempre al servizio del personaggio, pur non essendo sempre d’accordo con quello che fa o dice. Nel caso di Franco, cerco di dargli una coerenza, una credibilità. Anche se ammetto che, in una lunga serialità, è anche necessario creare delle rotture rispetto al passato.
Parliamo della partenza di Angela. Come l’ha vissuta Franco?
Sì. La partenza di Angela, intanto, non è definitiva: tornerà molto presto. Comunque sia, questa svolta ha dato il via ad un tema molto interessante, ossia a quello della realizzazione della donna. Il fatto che Angela sia una moglie e una madre non deve precludere la sua riuscita dal punto di vista professionale. Inizialmente, Franco pensava che Bianca avrebbe potuto soffrire per l’ennesimo allontanamento della mamma, visto che né la nonna e né una zia avrebbero potuto sostituire la sua figura, ma ha cambiato idea per diversi fattori. Innanzitutto, Angela è andata in Sicilia. Stiamo quindi parlando di una partenza nazionale, la famiglia si può dunque riunire nei weekend.
È vero, però, che Franco in principio è rimasto perplesso. Si è domandato se Angela mettesse al primo posto i suoi affetti o il lavoro. Lei l’ha però rassicurato, sottolineando da un lato che la famiglia restava al primo posto ma precisando dall’altro che con il suo lavoro poteva aiutare altre persone. È stato dunque bello vedere Franco ricredersi. Ed è passato davvero un bel messaggio. Non sarebbe stato giusto mostrare una donna che rinunciava a realizzarsi professionalmente perché aveva al suo fianco un marito capriccioso, testardo e insicuro. Ed io, Peppe, ho apprezzato che Franco l’abbia spronata ad andare avanti.
L’uscita di scena è stata però seguita dall’arrivo di Katia, un’altra donna molto importante nella vita di Franco…
Beh, sì. È chiaro che, in seguito alla partenza di Angela, qualcosa dovesse succedere a Franco, no? E così è ritornata Katia, che è un personaggio controverso appartenente al passato del Boschi. I due si sono incontrati per via di Nunzio. E, se ricordi, Franco in quel momento era libero. Non aveva alcuna storia d’amore, né tanto meno era sposato. Angela era infatti uscita di scena da anni e si trovava in Sudafrica. In quel caso, gli autori hanno optato per dare un altro tipo di storia a Franco e nella sua vita è arrivato il piccolo Nunzio, uno scugnizzo che ha incontrato per strada e che gli ricordava la sua adolescenza.
Una storyline, quella legata all’arrivo di Nunzio, che ha toccato una tematica molto importante: l’affido di minori.
Esattamente. Ha dato modo al pubblico di vedere che esiste la possibilità di affidare un bimbo ad un’altra famiglia, se magari chi deve occuparsene non può farlo per via di alcuni problemi legali. Un tema sociale che, magari, non tutti conoscevano e che è diverso dall’adozione. E con Un Posto al Sole l’abbiamo affrontato. Anche perché, se hanno una madre o un padre con problemi giudiziari, non è giusto che i bambini vengano messi per forza in un orfanotrofio. Possono essere cresciuti da una famiglia che sa benissimo che torneranno dai loro genitori appena i problemi con la giustizia verranno risolti. È una legge che esiste ed è stato interessante parlarne.
Però Franco non si è accontentato dell’affido, giusto?
Ad un certo punto, è vero, Franco voleva proprio adottare Nunzio. E proprio per questo ha sposato Katia in carcere. Tra di loro però, a rifletterci, non c’è stato mai un legame sentimentale. Tra i due c’era una grande attrazione che sfociava in un rapporto più passionale, non di amore, come invece è senz’altro quello che ha caratterizzato da sempre il legame con Angela. Sono stati sempre legati da questo loro essere diversi. La loro attrazione nasceva dalla socialità diversa: lei borghese, lui popolano. Diversità che sono state il collante di questa coppia, che ha fatto innamorare tanti telespettatori appassionati di Un Posto al Sole. Hanno visto che una testa calda come Franco ce la poteva fare, si poteva riscattare. E, al tempo stesso, hanno ammirato Angela che ha scelto un ragazzo diverso da quello che tutti si aspettavano. E ne è valsa la pena perché Franco è cambiato.
Si può dire che Franco e Angela sono stati gli “antenati” di Nunzio e Chiara (Alessandra Masi)?
Sì, in un certo modo anche Nunzio e Chiara stanno affrontando, seppur con delle modalità diverse, le stesse problematiche di Franco e Angela. Katia si interroga molto su questo. Vede che Chiara è una borghese piena di soldi, mentre Nunzio non ha nulla da offrirle da quel punto di vista lì. Tuttavia, Franco si rivede in Nunzio. Ricorda che, se si fosse arreso con Angela, non avrebbe avuto la famiglia che ora ha, né tanto meno la piccola Bianca. Ed è questo il bello dei due: sono una coppia che si ama, che non scade. Stanno insieme fin dal 1996, anche se tra alti e bassi e con tutte le loro crisi.
E del rapporto tra Franco e Nunzio cosa mi dici? Sicuramente gli dà tanti consigli affinché non commetta i suoi stessi errori, anche se cerca di non interferire troppo nelle scelte che fa…
Esattamente. Il Nunzio che il pubblico vede oggi non è più un bambino, è un adulto. Bisogna dunque avere con lui un’attenzione e una delicatezza diversa rispetto al passato. Oggi, Franco non entra a gamba tesa nelle sue scelte e questo lato del loro rapporto mi piace tanto. Franco non lo prende mai di petto, ma cerca di fargli arrivare dei messaggi col buonsenso.
Franco, insomma, sa che comportandosi da rompiscatole non otterrebbe nessun risultato. Dà a Nunzio dei consigli razionali, come quando gli ha fatto presente che non poteva ritornare a casa alle tre di notte, senza avvisare nessuno, soprattutto se dopo due ore si doveva alzare per andare a lavorare. Ed è anche bello vedere il mio personaggio fare da mediatore: ascolta quali sono le ragioni di Nunzio prima di prendere una scelta netta.
Lo scorso ottobre, Un Posto al Sole ha raggiunto i 25 anni di messa in onda. Qual è il segreto del suo successo?
Parto col dirti che è stato bellissimo festeggiare questi 25 anni, che corrispondono ad un quarto di secolo, nonostante la pandemia e le limitazioni che ne sono derivate. È un traguardo che ci ha dato tanta emozione. Non ho potuto festeggiare con i miei colleghi perché in quel periodo stavo a Londra, ma sarei stato ben felice di prendere un aereo per abbracciarli uno ad uno. Il successo di UPAS è dato in primis da Napoli, che dà la possibilità di raccontare milioni di storie, sia per le personalità che la compongono e sia per lo scenario unico e irripetibile che offre.
Non solo i personaggi sono diventati delle icone, ma pure la terrazza che tutti riconoscono. Tuttavia, il vero successo credo sia dato dal team di UPAS. Siamo cresciuti insieme, dagli attori ai registi fino ad arrivare a tutti gli altri reparti. Abbiamo acquisito negli anni una grande sintonia necessaria per il tipo di prodotto che facciamo, che prevede tantissime scene al giorno. Cosa che non è molto semplice.
Che rapporto hai con il pubblico che ti segue? Utilizzi i social?
Per quanto riguarda i social, ho una pagina Instagram ma non la aggiorno più di tanto. Ne ho una anche su Facebook ed è gestita da Alessia Giallonardo, una mia vecchia fan ormai diventata una cara amica. Con il pubblico che mi segue, ho un rapporto bellissimo. Non mi piace molto il contatto virtuale, preferisco vederli e parlare loro negli occhi.
Non scrivo sui social ogni minima cosa che faccio. Ritengo, comunque, che i troppi consensi possano appiattire il mondo di ognuno di noi. Mi piacciono i feedback veri e reali che si creano quando incontri faccia a faccia le persone che ti vedono e che ti fermano per strada se ti riconoscono. Mi piace sentire la voce di una mamma, di una ragazza o di un padre di famiglia che mi parla e mi spiega perché gli piace ciò che faccio. Questi sono i like che preferisco.
Con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione