Ogni mercoledì sera su Canale 5 è Angelica, la matriarca degli Straziota, il clan di contrabbandieri di Storia Di Una Famiglia Perbene. Un personaggio interpretato magistralmente dall’attrice Sonia Aquino, che ha l’ha studiato per dare vita a tutte le sue sfumature. Un lavoro di cui Sonia ha parlato con noi di Tv Soap per svelarci alcuni aneddoti legati alla “sua” Angelica. Ecco che cosa ci ha raccontato.
Storia Di Una Famiglia Perbene: Tv Soap intervista Sonia Aquino (Angelica Straziota)
Sonia, benvenuta su Tv Soap. In Storia di Una Famiglia Perbene interpreti Angelica Straziota, la moglie del boss don Nicola (Vanni Bramati). Come ti sei approcciata a questo personaggio?
Come mi sono approcciata? Insomma, mi sono letta la sceneggiatura e ho cercato di capire quali fossero i punti in comune tra me ed Angelica. Devo dire che, ad una lettura superficiale della sceneggiatura, punti in comune proprio non ce n’erano. Io e lei siamo totalmente diverse: è una donna cinica, che si prende le sue cose a qualunque costo.
Ho dunque cercato di comprendere quali fossero le sue motivazioni, cosa la muovesse, che cosa l’avesse fatta diventare così cinica e cattiva. E così ho capito che a spingerla era stata la sofferenza. La sofferenza di un’infanzia povera dove ogni giorno vivi la frustrazione del no, dove le cose ti vengono sempre negate. In ogni momento, in ogni istante.
Tutti questi no, tutta questa sofferenza e frustrazione lei l’ha trasformata in rabbia e voglia di riscatto. Sono partita proprio da quella sofferenza e da quella voglia di riscatto che io ho ma che credo, in fondo, abbiamo un po’ tutti. Tutti abbiamo vissuto situazioni di sofferenza, che in qualche modo ti trasformano. Quella sofferenza che o ti incattivisce o ti migliora. Angelica è diventata cattiva. Partendo da quella roba lì, ho lavorato sulla rabbia. Ed Angelica è così venuta fuori in maniera naturale. Già traspare che dietro la Straziota c’è tanta sofferenza, ma sicuramente emergeranno altri dettagli su lei.
Angelica, per te, che tipo di madre è? Ha tre figli. Due sono instradati alla delinquenza, mentre il terzo, Michele, è più restio ad appoggiare gli affari di famiglia…
È una donna protettiva, che cerca di proteggere i suoi figli in tutti i modi e di far capire loro che l’unica cosa importante sono i soldi. In qualche modo vuole che vivano in funzione di quel danaro che a lei è mancato. Pensa di fare del bene ai suoi figli. Insiste con Michele perché lo vuole preservare dalla delusione di una vita d’artista che lo potrebbe portare alla povertà. Lei è sicura che quella vita lo porterà alla povertà, motivo per cui cerca di proteggerlo con la linea dura del marito.
Angelica lascia fare molto al marito perché crede che la linea della forza, dell’imposizione, sia quella giusta. Ritiene che Michele, essendo piccolo, non capisca quale sia il suo bene. È una donna che cerca di proteggere la sua famiglia in tutti i modi.
Stiamo andando verso il finale. Non possiamo fare alcun tipo di spoiler, ma a grandi linee cosa dobbiamo aspettarci da Angelica?
Sicuramente capirete un po’ di più di questa donna. Si esporrà in qualche modo e prenderà anche delle decisioni importanti.
Storia Di Una Famiglia Perbene è ispirato alla realtà. Gli Straziota sono dediti al contrabbando, fenomeno criminale molto presente nella Puglia degli anni ’80 e ’90, epoca in cui la fiction è ambientata.
Assolutamente sì. La fiction raccolta la realtà, che è sempre in grado di superare la fantasia. Ho sentito tanti commenti a riguardo di Storia Di Una Famiglia Perbene. “Mamma, quanta violenza”, “Ma qual è il messaggio di questo lavoro dove si vedono soltanto violenza, cattiveria, vessazioni e soprusi?”. La vita è questa. Era così nella Bari vecchia degli anni ’80 ma, in verità, succede anche oggi in certi ambienti. Vessazioni violente ma anche più sottili, no? Sono sempre esistite e continueranno ad esistere. Gli Straziota rappresentano questo: la violenza nella vita. Il cattivo che cerca in qualche modo di dominare.
La fiction è un successo dal punto di vista degli ascolti. Te lo aspettavi quando la stavate girando?
Eravamo convinti di stare facendo una bella cosa. Abbiamo accolto tutti questo progetto con grande fiducia e ottimismo, oltre che con tanta voglia di fare. Abbiamo dato il massimo. Nessuno si è risparmiato sul set: dalle maestranze al reparto tecnico, passando per trucco, parrucco, costumi e attori. Abbiamo dato veramente tutto quello che potevamo. Quel clima era talmente sereno sul set che abbiamo lavorato benissimo, in sinergia e con grande collaborazione. Sapevamo che questa cosa sarebbe uscita fuori.
La regia è stata curata da Stefano Reali. Avevi già lavorato con lui?
No, non avevo mai lavorato con lui. Ci conoscevamo perché ci siamo un po’ sempre incrociati su progetti che poi non sono partiti. Avevamo sicuramente una grande voglia di lavorare insieme e si è presentato il progetto giusto. Devo dire che sono molto contenta. Stefano è un regista che ama gli attori, che non è una cosa semplice, né tanto comune. Ama gli attori, li coccola, li cura e li ascolta. Tutto quello che esce fuori è bello perché il lavoro diventa più facile e fluido quando sei sul set e senti che puoi esprimerti perché il regista te lo consente.
Ti stai già dedicando ad altri progetti?
Ci sono due progetti in campo di cui ovviamente non posso parlare perché sono ancora in lavorazione.
Oltre che in tantissime fiction, sei stata nel cast di Incantesimo e Un Posto al Sole. Cosa ti hanno lasciato quelle esperienze?
Sono state grandi palestre perché lì impari a lavorare in velocità e bene. È una cosa complessa da fare, ma più vai avanti e più impari naturalmente.
Con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione
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