Il suo è il personaggio maschile di spicco di Storia di una famiglia perbene, la nuova fiction con Giuseppe Zeno e Simona Cavallari partita di recente in prima serata su Canale 5 (con ottimi ascolti, peraltro). Parliamo del giovane attore Andrea Arru, visto di recente anche in Buongiorno, mamma!
Nel suo nuovo impegno televisivo, Andrea interpreta Michele Straziota, un personaggio complesso di cui ci ha parlato in questa intervista (realizzata con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione).
Storia di una famiglia perbene: Tv Soap intervista Andrea Arru (Michele Straziota)
Ciao Andrea, benvenuto su Tv Soap. In Storia di una famiglia perbene sei il giovane Michele Straziota. Ci riassumi le caratteristiche salienti del tuo personaggio?
Michele è figlio di un contrabbandiere nella Bari degli anni ’80. Non accetta però la volontà della famiglia di farne l’erede di un sistema criminale. Ama cantare, suonare la chitarra e sogna di fuggire lontano dal quartiere violento nel quale trascorre la sua adolescenza. Conosce Maria, figlia di una famiglia di onesti pescatori da sempre in contrasto con la sua. Tra i due nasce un’amicizia che diventa poi amore, nonostante l’inimicizia feroce tra i loro padri. Michele è per natura un ribelle, come lo è Maria, e i due lotteranno strenuamente per difendere il loro sentimento innocente dal mondo degli adulti.
Un amore che nasce in un contesto davvero avverso…
Sì. La fiction racconta la Bari violenta e spietata della povertà e della criminalità barese degli anni ’80, in cui non si esitava ad uccidere, ad aggredire, a minacciare, a compiere attentati pur di imporre la legge dei clan malavitosi. In questo deserto di valori sboccia, come un fiore delicato e stupendo, il sentimento e la purezza dei due giovanissimi protagonisti, che vogliono prendere in mano le loro vite contro tutto e contro tutti.
Penso che chiunque abbia amato profondamente nella propria vita non potrà che amare Maria e Michele, perché essi sono l’immagine migliore della speranza contro la sopraffazione, del riscatto contro la miseria morale e materiale, del bene sul male, della spensieratezza contro il calcolo per interesse. Rappresentano l’umanità migliore che non vuole arrendersi all’ingiustizia.
La storia è ambientata tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. Ti affascina poter raccontare storie di epoche passate?
È un modo per imparare la cronaca che ormai fortunatamente sta diventando storia passata. Bari oggi è molto diversa da allora, ma gli abitanti ricordano perfettamente l’atmosfera che si viveva in quegli anni. Farne parte è stata un’esperienza esaltante, che mi ha lasciato emozioni profonde che non potrò dimenticare. Ho imparato molte cose ed ho senz’altro acquisito una maggiore consapevolezza sociale.
Cosa ricordi dei giorni di set? Hai legato con qualche attore dal cast?
Ci sono stati momenti memorabili, come la scazzottata con il mio fratello maggiore Salvo Straziota che non sopportava la mia ribellione e la mia ostinazione nel voler vivere una vita diversa ed onesta. Mi scappò un vero pugno sul viso del povero Vito Mancini, che è un carissimo amico, e dovettero mettergli il ghiaccio sintetico sulla faccia! Gli episodi divertenti o comunque da ricordare sono stati tantissimi, ma – visto che la fiction è attualmente in onda – non si possono raccontare per non guastare la sorpresa ai telespettatori. Ho legato con tutti perché il clima sul set era molto molto buono ed amichevole, sia con gli attori che con la troupe, con cui si pranzava e spesso si cenava tra scherzi e risate.
Ci sono dei progetti futuri di cui puoi parlarci?
Attualmente sto girando una serie tv internazionale per un noto network, su cui però non posso dire nulla. Ho poi in calendario un film italiano molto importante e un horror da girare in Scozia, ma anche qui non posso fare altre rivelazioni. Chi vivrà vedrà!
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