Da qualche mese, Un Posto al Sole ha una nuova dark lady: l’astuta Lara Martinelli, alleata dell’altrettanto temibile Roberto Ferri. Ad interpretare questo seducente personaggio è Chiara Conti, attrice che il pubblico del cinema e della televisione conosce molto bene visto che ha fatto parte di diverse fiction importanti, tra cui Butta La Luna, Distretto di Polizia, 1993 e tante altre.
L’arrivo nella soap partenopea rappresenta però per lei una vera e propria novità, visto che Chiara non aveva mai recitato in un prodotto giornaliero. Noi di Tv Soap l’abbiamo dunque contattata per rivolgerle qualche domanda sulla sua esperienza nell’ormai storico appuntamento quotidiano su Rai 3. Ecco cosa ci ha detto.
UN POSTO AL SOLE: Tv Soap intervista CHIARA CONTI (Lara Martinelli)
Ciao Chiara, a UPAS stai interpretando il personaggio di Lara. Com’è avvenuto il tuo approdo nella soap? Hai fatto un provino o ti hanno contattato personalmente?
Ho fatto un provino in quarantena, tramite un self tape. Dopo pochissimo tempo, fai tre o quattro giorni, sono andata a fare la prova costumi, appena è terminato il lockdown. Ho così cominciato a girare a luglio e sono ancora qua a Napoli ad interpretare Lara.
È stato, quindi, il tuo primo set dopo la quarantena. Com’è stato adattarsi alle nuove misure?
È complicato, tutt’ora. A parte il tampone settimanale che – pur essendo fastidioso – facciamo ogni settimana (cosa che ci fa stare sicuri), c’è sempre la paura del contagio. È anche pesante non avere contatti tra di noi. Tante scene che potrebbero esserci, d’amore o di contatto minimo con un abbraccio o una mano sulla spalla, non le possiamo più fare. Non possiamo nemmeno toccare le cose da mangiare o da bere. Ci sono numerose restrizioni.
È quindi un problema. Ad esempio, quando si è di fronte ad una scena sensuale non puoi avere nemmeno uno sfioramento da fare. È difficile ma ci adattiamo alle regole quando, per fortuna, c’è il lavoro.
Cosa ti piace del personaggio di Lara? Finora l’abbiamo vista alleata con Roberto Ferri (Riccardo Polizzy Carbonelli) per far fallire i Cantieri Palladini…
Lara sta evolvendo piano piano. Mi è piaciuto di lei che fosse una dark lady vera, quella che arriva col volto angelico – al punto tale da sembrare una brava persona – e che poi cambia totalmente. Lara ha una doppia faccia, distrugge tutto quello che tocca, ma dentro di sé ha sentimenti, dispiaceri. È un personaggio molto concreto. Si scopriranno tante cose di lei! Mi piace la sua determinazione, il passare sopra tutto per ottenere quello che vuole. Mi diverte interpretarla. È una donna seducente, sa osare e sa come sfruttare le sue carte in tutti i modi. È interessante.
Ti era già capitato di interpretare una dark lady?
Sì. Avevo fatto L’innocenza di Clara di Tony D’Angelo, ispirato a una storia vera. Era una sorta di mantide, aveva fatto ammazzare tre uomini della sua vita: il marito dall’amante, che era il migliore amico del marito e che poi ha fatto assassinare dall’altro amante. Era una che prendeva gli uomini per usarli a suo scopo e piacimento e dopo li buttava. Anche Clara aveva il viso angelico, il suo modo gentile di fare. Aveva una sua dolcezza che nascondeva il suo essere un mostro. Era un personaggio simile a Lara a livello della determinazione e distruzione, ma ha fatto cose diverse. Spero che Lara non ammazzi nessuno. Ancora non lo so. È tutta in divenire, ci sono cose che ancora devono arrivare.
Quella in UPAS è la tua prima esperienza in una soap. Come ti stai trovando?
Non ho mai fatto soap, è vero. Ho fatto principalmente cinema, anche se poi sono passata alle fiction con un appuntamento settimanale. Nella soap, c’è poco tempo rispetto a quando giri una scena e poi va effettivamente in onda. È tutto talmente veloce! Non sono abituata a rivedermi subito. Queste cose mi fanno impressione. Per dirti, sul set non abbiamo un ciak. Io non lo sapevo. Sono aspetti che sto scoprendo adesso. Tutte diversità che mi stanno arricchendo. Ci sono più macchine, telecamere. E tra l’altro ho sempre lavorato poco in studio, a differenza di quello che avviene in UPAS.
Tra l’altro, correggimi se sbaglio, UPAS ha anche un pubblico più social, giusto?
È senz’altro un pubblico diverso. Ho già avuto qualche riscontro dai commenti. Non sono una grande social, anche se dovrei imparare ad esserlo. Ci sono persone che parlano bene, altre male. C’è chi spara a zero su tutti, chi comprende i vari personaggi. Fa parte del gioco, nel bene e nel male. Basta che se ne parli!
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Grazie al ruolo di Lara, stai lavorando tanto al fianco di Riccardo Polizzy Carbonelli. Come ti stai trovando con lui? Lo conoscevi già?
No, non lo conoscevo. È un’icona di UPAS. L’ho conosciuto sul set e sono sorpresa molto piacevolmente. È accogliente, gentile, attento, presente su tutto. È l’esatto opposto di Roberto Ferri. Mi ha accolto nel miglior modo. Mi ha aiutata quando non sapevo dove andare, cosa fare, come si arrivasse nei vari studi. Mi racconta, mi controlla, mi aiuta. Mi dà le battute quando magari non servono, se c’è una voce fuori campo è il primo che viene a dare le battute. È una persona davvero bella. Sono molto fortunata a lavorare con lui, che è un grande professionista innamorato del suo lavoro e, sicuramente, del ruolo che interpreta. Ha un cuore grande, un animo molto gentile per tutti. È generoso di cuore. Una cosa molto bella e rara da trovare nella vita e nel lavoro!
In collaborazione con Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione
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