L’ora della verità: VALERIA CAVALLI nel cast, la nostra intervista

Valeria Cavalli
Valeria Cavalli

Continuano gli impegni televisivi dell’attrice Valeria Cavalli che, da domenica prossima, sarà nel cast de L’Ora della Verità, la fiction francese che andrà in onda su Canale 5.

Conosciuta dal pubblico delle soap per essere stata Gloria Fournier in Un Posto al Sole, l’attrice ha preso parte anche alla fiction Carabinieri. Noi di TvSoap l’abbiamo incontrata anche per ricordare un po’ della sua esperienza nella soap di Rai 3, in attesa di vederla all’opera nel ruolo di Lisabetta Idrissi.

Tv Soap intervista VALERIA CAVALLI (ex Gloria Fournier di Un posto al sole)

Salve Valeria, benvenuta su TvSoap. A Un Posto al Sole, nella stagione 2012/2013, ha interpretato la cattivissima Gloria Fournier. Come è cominciata quell’esperienza?

Parto col dirle che mi è piaciuto molto interpretare Gloria. Il set di Un Posto al Sole è stato una bella scoperta. Io avevo fatto un provino due/tre anni prima per un altro personaggio, ma non sono stata scelta perché evidentemente non corrispondevo molto a quello che cercavano. Era una “donna dei fiori” che poi, in corso d’opera, è stata modificata ed è diventata più dark.

Poi, circa tre anni dopo, sono stata chiamata per interpretare Gloria. Inizialmente ero scettica, perché ho sempre avuto un po’ la paura di impegnarmi con ruoli fissi, o comunque ricorrenti. Mi dissero però che la Fournier doveva essere presente per una sola stagione, perché fondamentalmente serviva a far tornare cattivo Roberto Ferri (Riccardo Polizzy Carbonelli), ed allora mi sono lasciata convincere.

E se n’è pentita?

No, sono rimasta colpita dal modo in cui giravamo: c’erano intere scolaresche che venivano a trovarci sul set. Un Posto al Sole era ed è molto amata. Mi sono resa conto che la soap ha un impatto sociale molto importante, soprattutto sulla popolazione napoletana che non si perde una puntata. Si toccavano sempre temi d’attualità, perché veniva girata poco prima della messa in onda. Era poi scritta molto bene…

In che senso?

L’equipe degli autori, che lavora in continuazione, scriveva delle storie che stavano in piedi, che si intrecciavano alla perfezione. Noi attori avevamo delle battute sempre logiche: non c’era bisogno di fare tanta fatica per memorizzarle. Il problema della memoria dell’attore è quando deve fare dei discorsi che più o meno non stanno in piedi, cercare di far capire delle cose che non sono scritte benissimo. A distanza di anni, devo ancora fare tanti complimenti agli autori. Ricordo poi anche una grande solidarietà tra gli attori.

Lei all’epoca ha girato tanto con Riccardo Polizzy Carbonelli. Com’è stato lavorare con lui?

Nei modi di fare era carino da matti. Capitava delle volte che sbagliassi una mia battuta e lui, sapendo che la produzione – per via dei ritmi molto frenetici – non mi avrebbe stoppato e avrebbe mandato in onda la scena così, sbagliava apposta le sue battute per venirmi incontro. Era molto attento a far sì che tutti venissimo bene. Qualche volta mi arrabbiavo, gli dicevo di lasciar perdere, ma col senno di poi gli sono stata grata. Gliene sono tutt’ora.

Ha salvato delle scene, anche quelle dove magari stavo per girare tutto quanto con una luce non perfetta. Riccardo è comunque molto generoso, non fa mai niente per se stesso. Una persona carina, la sua generosità è stupenda e fa andare bene il lavoro di tutti quanti.

Valeria Cavalli e Riccardo Polizzy Carbonelli in Un posto al sole
Valeria Cavalli e Riccardo Polizzy Carbonelli in Un posto al sole

Le piacerebbe magari, un giorno, ritornare?

Si, ma non penso sia possibile… “Mia figlia” Greta (Cristina D’Alberto) è uscita di scena, quindi Gloria non avrebbe ragione di tornare.

Da domenica la vedremo anche ne L’Ora della Verità, la nuova fiction francese. Ci può raccontare qualcosa?

Certamente. Saprà sicuramente già che è tratta dal libro Le temps est assassin di Michel Bussi. A parte questo, lì abbiamo raccontato la storia di tre generazioni di donne, motivo per cui sono stata anche invecchiata nel mio aspetto. Alla regia c’era Claude-Michel Rome, un vero professionista che avevo già incrociato altre volte nella mia carriera. Di lui mi fido, quando mi contatta per propormi un lavoro so di potergli dire sì ad occhi chiusi perché verrà fuori qualcosa di bello.

La fiction è stata presentata al Festival del Cinema di Montecarlo; io lì do vita ad una donna corsa, visto che è ambientata in Corsica. Spero che in Italia L’Ora della Verità venga apprezzata, esattamente come è successo in Francia.

Lì ha potuto lavorare a stretto contatto con Caterina Murino. Come si è trovata con lei?

Benissimo, devo dire. La cosa che mi ha colpito maggiormente è che Caterina Murino, da sarda, ha dovuto recitare una milanese, mentre io, come le dicevo, ho impersonato una corsa d’origine, pur essendo di Torino. Io e la Murino ci siamo invertite le culture di nascita; lei da isolana avrebbe senz’altro potuto capire meglio l’animo corso. Ma è anche questo il bello del nostro mestiere, ossia interpretare dei personaggi diversi dal nostro modo di essere reale. Tuttavia, è giusto sottolineare che Caterina rende bene l’immagine di una ricca signora milanese ed è molto brava a dar vita alle sue sfaccettature.

Pensa che L’Ora della Verità abbia tutte le carte in regola per conquistare il pubblico di Canale 5?

Sì e spero che il pubblico ci segua: è davvero una bella fiction, intrigante. Il mio auspicio è che i telespettatori vengano attirati da me e Caterina, visto che siamo italiane e ci conoscono già!

SERGE RIABOUKINE e VALERIA CAVALLI in L'ORA DELLA VERITÀ
SERGE RIABOUKINE e VALERIA CAVALLI in L’ORA DELLA VERITÀ (foto Mediaset)

In collaborazione con Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione

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