Anche se non appare da un po’ di tempo nelle puntate inedite di Un Posto al Sole, il personaggio dell’infermiera Iolanda Baroni, interpretato dall’attrice napoletana Patrizia Pozzi, è tornato al centro della scena grazie alle repliche della soap che, attualmente, Rai 3 sta trasmettendo.
Noi di Tv Soap abbiamo avuto l’occasione di incontrare Patrizia per rivolgerle qualche domanda sulla sua esperienza duratura sul set partenopeo.
Un posto al sole: Tv Soap intervista PATRIZIA POZZI (Iolanda Baroni)
Salve, Patrizia. Come prima cosa le do il benvenuto su TvSoap. Comincerei parlando dell’infermiera Iolanda, che possiamo considerare un personaggio storico di Un Posto al Sole. Da quanto sta girando la soap?
Sto girando dal 2001, da ben 19 anni. Sono apparsa per la prima volta in ospedale quando Silvia (Luisa Amatucci), incinta di Rossella, è caduta dal motorino. Quell’apparizione come caposala è stata il mio esordio. Quella sera stessa, dopo le riprese, mi dissero che ero diventata la caposala ufficiale di Un Posto al Sole. Da allora, quando c’è stato bisogno di me, sono stata chiamata. Ovviamente il mio non è un personaggio fisso come quello dei protagonisti, ma nel corso degli anni mi hanno coinvolto sempre in grandi storie.
Esatto, tante storyline che hanno visto Iolanda in prima linea. Quali ricorda maggiormente?
Una delle trame più importanti che hanno coinvolto il mio personaggio è stata sicuramente quella di Gioia Spaziani, che all’epoca interpretava Giò. Si era fatta assumere perché c’era un ragazzo, Paolo, che era ricoverato in terapia intensiva. Iolanda, in quel periodo lì, era un personaggio abbastanza duro. Sembrava la “signora Rottenmeier“.
Nel tempo, quando in ospedale c’era la necessità di costruire una storia particolare, il mio personaggio è stato sempre coinvolto: ad esempio, c’è stata anche tutta la malattia di Vintariello, il nonno di Nunzio, che Iolanda ha seguito fino alla fine. Ha consolato Ornella (Marina Giulia Cavalli) quando un paziente era morto in un pronto soccorso. Ci sono stati tanti momenti molto belli, insomma.
Negli ultimi anni, abbiamo visto anche il suo personaggio in qualità di mamma…
Si: Antonio (Andrea Fiorillo), “mio” figlio che rubava i medicinali all’ospedale. Era drogato e dunque, in un primo momento, costringeva Iolanda a sottrarli illecitamente. Un ragazzo problematico, che era arrivato addirittura a picchiare la madre. Non è un periodo che ho vissuto positivamente per ciò che concerne il mio personaggio, da sempre una donna molto devota ad Ornella.
Non so se ricorda. Iolanda, in quella trama li, per scagionarsi dall’accusa di furto aveva cercato di riversare le colpe sulla dottoressa. In seguito, quella svolta è stata spiegata; Ornella ha capito tutto quando, andando a trovarla, ha notato che l’infermiera aveva un occhio nero.
L’incipit di una trama controversa che ha generato tanti colpi di scena…
Come prima cosa, in quella scena che ho appena raccontato, Antonio aveva minacciato Ornella e Iolanda con un coltello. Di lì a poco è stato scoperto, è stato male, ha cercato di curarsi… finché non c’è stato il caso del poliziotto Luca Grimaldi, che l’ha riempito di botte fino ad ucciderlo.
Devo riconoscere che gli ultimi due o tre anni, per la donna che interpreto, sono stati i più importanti. Sono stata coinvolta in prima persona: Iolanda non è più soltanto un’infermiera, ma anche donna, mamma, amica di Ornella, una persona in cui ha trovato conforto. È un personaggio bello, che a me piace tantissimo interpretare!
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Un Posto al Sole ha un cast di età anagrafica variegata. Cosa pensa dei suoi colleghi più giovani?
I più piccoli hanno davvero avuto fortuna a lavorare così a stretto contatto con attori bravissimi. Diciamoci la verità, Marina Giulia Cavalli è proprio brava, è una grande professionista. Per non parlare di Patrizio Rispo, Marzio Honorato, Riccardo Polizzy Carbonelli o Germano Bellavia.
I ragazzi come Luca Turco e Giorgia Gianetiempo, cresciuti insomma all’interno di Un Posto al Sole, hanno avuto un grosso aiuto da loro per crescere professionalmente. Hanno potuto “rubare” un po’ del loro mestiere vedendo come recitano, in che modo si preparano sul set.
Che ambiente si respira sul set?
Io mi sono sentita sempre in famiglia. Riccardo Polizzy Carbonelli, ad esempio, è una persona meravigliosa, di grande cultura. Ma nel gruppo ci sono anche Miriam Candurro e Michelangelo Tommaso, che interpretano Serena e Filippo. Con lei, lo scorso dicembre, ho girato il film Fino ad essere Felici. Mi ha fatto tanto piacere rivederla perché è una carissima persona.
Mi sento davvero in famiglia ogni volta che vado là: chiacchieriamo, a volte ci confidiamo anche un po’ dei nostri problemi e pensieri. È molto importante che si creino dei rapporti interpersonali su un set così importante.
Che rapporto ha instaurato col pubblico che la segue in televisione o in teatro?
Bellissimo, davvero. Vivendo a Napoli, rispetto magari ad altri colleghi di Un Posto al Sole che risiedono a Roma, la gente mi riconosce continuamente. C’è chi mi viene vicino, mi abbraccia e mi bacia; in questi ultimi tempi, visto che è da un po’ che non appaio nelle puntate, mi chiedono quando Iolanda tornerà in scena. È un affetto bellissimo. Stringo volentieri la mano a chi mi apprezza, se mi chiedono un selfie lo faccio.
Ho anche una pagina social e mi trattengo anche nei vari gruppi Facebook dedicati alla soap, per scambiare con il pubblico opinioni e pensieri. Ultimamente sto creando dei video, con una barzelletta o un pezzo teatrale, per passarli sui social. Ho sempre delle enormi risposte d’affetto. Sono contentissima di questo.
In collaborazione con Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione
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