Negli episodi della quarta stagione de Il Paradiso delle Signore, i telespettatori hanno avuto modo di conoscere l’avvocato Achille Ravasi, un uomo con non troppi scrupoli che, per interesse, è riuscito a sposare la contessa Adelaide di Sant’Erasmo (Vanessa Gravina).
A prestargli il volto è Roberto Alpi, che il pubblico delle soap conosce anche per via di CentoVetrine e Un Posto al Sole. Noi di TvSoap l’abbiamo incontrato per fargli qualche domanda.
Salve, Roberto. Da qualche mese è entrato nel cast de Il Paradiso delle Signore. Com’è stata questa nuova esperienza?
Sì, grazie al mio nuovo impegno con la soap ho potuto rincontrare colleghi. Con alcuni, in passato, ho lavorato anche in teatro. Persone che considero amiche. Di questo gruppo fanno parte ovviamente anche i registi. È stato un bel periodo nel quale sono stato bene. Vedo che attorno a Il Paradiso delle Signore c’è interesse, ha sicuramente una buona presa sul pubblico e quindi mi fa piacere.
Cosa le piace di Achille Ravasi, il personaggio che sta interpretando?
Ha senz’altro una sua valenza, una sua funzione all’interno della storia e quindi meritava di essere comunque fatto. Mi sono approcciato ad Achille con piacere e divertimento. È stato inserito in una delle storyline principali che compongono Il Paradiso delle Signore. Sicuramente è stato molto piacevole l’incontro con Vanessa Gravina, che conoscevo già. Credo che abbiamo condotto le nostre scene in modo abbastanza gradevole e curioso. Spero che il pubblico l’abbia apprezzato.
Fino a che punto si spingerà Achille con Adelaide?
Vedremo! Un primo obiettivo, da parte di Achille, è stato colto con il matrimonio che è appena stato celebrato. Sia dal punto di vista sentimentale, sia da quello di mero interesse. Il seguito lo racconterà la storia, o forse no. Ormai loro due sono partiti, sono andati in viaggio di nozze e… chissà che cosa succederà! Sicuramente Ravasi è un personaggio che potrebbe avere altri sviluppi, vediamo se in futuro ci sarà un interesse in tal senso.
Il matrimonio ha peraltro coinciso con la momentanea uscita di scena di Vanessa Gravina, annunciata qualche mese fa…
Immagino di sì. Avevano questa esigenza e, in genere, si fa proprio così: si fanno accadere le cose quando è meglio farle accadere. In caso contrario, avrebbero senz’altro condotto la storia da un’altra parte. È “caduta a fagiolo”, a livello di storie e di impegni personali presi da me e da Vanessa.
Com’è nata la sua partecipazione a Il Paradiso delle Signore?
Tutto nasce anche dal rapporto che ho col direttore creativo Daniele Carnacina, con cui avevo già lavorato a CentoVetrine. Quando Achille è stato scritto, mi è stato proposto. Mi andava bene entrare in questo prodotto. È stato tutto perfetto, per questo ho dato il mio contributo.
Qual è, secondo lei, la forza maggiore della soap?
Le storie sono tutte gradevoli e ben scritte e interpretate. Ci sono le trame delle ragazze, così come quelle degli imprenditori, di quegli ambienti più ricchi a cui appartengono Achille e la Contessa. Ci sono i primi accenni al femminismo. Il pubblico si riconosce, una fetta dello stesso ha l’età anagrafica per potersi ricordare degli anni ’60; si ritrova nel taglio di capelli, nei vestiti, nei comportamenti, in quel tipo di moralità. I giovani che ci seguono, invece, si sintonizzano magari per vedere gli anni in cui sono cresciuti i loro genitori o i nonni. Ci sono molteplici elementi di curiosità.
Attualmente tutte le produzioni televisive sono chiuse per via dell’Emergenza Coronavirus. Come sta vivendo questa quarantena?
Direi un po’ come tutti. Guardo la televisione, dove seguo anche gli aggiornamenti e le notizie. Leggo, vado a fare la spesa e cucino. Cerco di tenere anche contatti per eventuali progetti futuri legati, in questo caso, al teatro. Chissà però quando si riprenderà! Purtroppo non possiamo recitare con la mascherina addosso e anche il distanziamento non è fattibile. Non ci sarebbe nessun piano a due.
Bisognerà aspettare, anche se sarà curioso vedere, quando si potrà tornare negli studi, con quali attenzioni ed espedienti ci si approccerà a questo lavoro. Questo periodo ci lascerà una traccia, ci darà una lezione di vita.
Lei è stato anche Ettore Ferri in CentoVetrine e Giancarlo Petrone in Un Posto al Sole. Che ricordi ha di quelle esperienze?
All’epoca Ettore Ferri era un personaggio che aveva una grandissima forza. Con CentoVetrine c’è stata tutta una generazione di giovani che veniva a tavola con noi. Ne abbiamo “cresciuto” tanti. Lo ricordo come un periodo di grande successo di una soap molto lunga. Ettore era uno dei volti principali, che animava le storie. Come accade per tutte le cose, ha avuto un inizio e una sua fine. Lì, esattamente come è accaduto col Paradiso, avevo nei primi episodi come “rivale” Roberto Farnesi. È una rivalità scenica che funziona, visto che è stata riproposta.
Per quanto riguarda Un Posto al sole, diciamo che non mi sono fatto mancare nulla. Vado a trovare degli amici, ogni tanto passo, saluto e rimango un po’.
Che rapporto ha con i suoi fan? Usa i social?
Purtroppo non sono per niente social, anche se mi capita ogni tanto di scambiare un’opinione con qualcuno. Incrocio i fan per strada, penso a loro tutte le sere prima di andare a dormire. Il contatto in teatro è più diretto, lì abbiamo almeno l’opportunità di guardarci negli occhi.
Con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione