Dopo il grande successo dei due inediti di Montalbano, lunedì 23 marzo su Rai 1 arriva in prima visione assoluta La concessione del telefono, terzo film del ciclo C’era una volta Vigata, tratto dal romanzo storico di Andrea Camilleri e co-prodotto da Rai Fiction e Palomar.
Il film racconta la storia di Pippo Genuardi (Alessio Vassallo), un piccolo commerciante di legnami che vive nella Sicilia di fine Ottocento. Pippo è un uomo squattrinato, dal carattere sarcastico e ironico. Il suo matrimonio con Taninè Schilirò (Federica De Cola), la figlia dell’uomo più ricco di Vigata, gli permette di vivere una vita comoda e agiata. Pippo però non si accontenta mai: vuole a tutti i costi una seconda linea telefonica tra il suo magazzino e l’abitazione in cui vive, così inizia a scrivere al prefetto Vittorio Marascianno (Corrado Guzzanti) per richiedere l’installazione.
Non ottenendo risposta a nessuna delle tre lettere inviate, Pippo si rivolge a tutti quelli che pensa lo possano aiutare (tra cui il mafioso don Lollò Longhitano, interpretato da Fabrizio Bentivoglio), dando vita a serie di malintesi che lo metteranno in una situazione molto pericolosa. Da un lato il prefetto, a causa di alcune inesattezze contenute nelle lettere, si convince che il nostro protagonista stia complottando un colpo di Stato, dall’altro Don Lollò inizia a pensare che potrebbe essere una talpa dei carabinieri per incastrarlo e farlo arrestare.
A vestire i panni di Pippo in questo terzo capitolo della saga c’è l’attore siciliano Alessio Vassallo, classe 1983, che, nonostante la sua giovane età, vanta un ricco curriculum che si snoda tra teatro, cinema (Viola di mare e L’ultimo re) e serie tv di grande successo (I Borgia e I Medici); “La concessione del telefono” per lui rappresenta una grande occasione perché si tratta del suo primo film da assoluto protagonista (anche se non è nuovo agli affreschi romanzati di Camilleri: era il volto di Mimì Augello ne Il giovane Montalbano ed è stato nel cast principale de La stagione della caccia).
In un’intervista alla rivista GQ Italia, Vassallo racconta l’emozione vissuta quando ha incontrato per la prima volta Andrea Camilleri:
L’ho conosciuto per il Giovane Montalbano, venne a trovarci sul set e ci disse: “Adesso fatemi vedere una bella scena”. Ricordo l’emozione che provai, recitando di fronte all’autore: era un po’ come recitare l’Amleto davanti a Shakespeare.
La concessione del telefono – attraverso la regia di Roan Johnson – narra un racconto divertente e ben strutturato, incredibilmente intrigante da seguire per via dei numerosi esilaranti episodi che si ritrova a vivere il bizzarro protagonista. Una storia dai toni leggeri in pieno “stile Camilleri”, che porta in scena la fragilità e i difetti del genere umano.