Come già ampiamente anticipato da questo sito, a Un posto al sole stiamo per assistere al ritorno di Leonardo Arena, il misterioso personaggio che abbiamo conosciuto durante la storyline della morte di Tommaso Sartori. Leonardo tra pochi giorni si rifarà vivo e la trama-gancio che lo farà rientrare in Upas sarà la sua intenzione di riportare a Napoli la barca di Tommaso; da qui in avanti, il giovane Arena avrà una presenza piuttosto continuativa nella soap ma subito si capirà che c’è qualche segreto che lo riguarda…
In attesa di queste puntate, abbiamo incontrato per voi Erik Tonelli, l’attore che presta il volto a Leonardo. Ecco cosa ci ha raccontato…
Un posto al sole: Tv Soap intervista ERIK TONELLI (Leonardo Arena)
Come sei stato scelto per il ruolo?
In realtà sono stato scelto dopo un provino per un altro ruolo meno importante. Mi ricordo che il provino andò molto bene, ma non mi richiamò nessuno. Poi però, dopo diversi mesi, mi proposero di interpretare Leonardo e ho scoperto che in quel lasso di tempo stavano scrivendo il personaggio; mai avrei pensato che da un provino “andato male” sarebbe scaturito tutto questo.
Ti piace Leonardo?
Sono attratto dai personaggi da cui posso imparare qualcosa e farne tesoro, ma per questo motivo non significa che sia attratto esclusivamente da ruoli positivi. Non giudico mai un personaggio anche se fosse la persona più spregevole di questa terra, cerco sempre di mettermi nei suoi panni e capire perché agisce in un certo modo.
Leonardo mi piace molto perché ha molte sfaccettature, può prendere decisioni inizialmente difficili da comprendere ma fondate su propri valori. Sono anche fortunato perché arriva come un outsider e questo mi permette di essere creativo e personalizzarlo.
Ti somiglia in qualche modo?
Il termine somiglianza ultimamente mi sta perseguitando un po’ troppo 🙂 A parte gli scherzi, Leonardo probabilmente mi somiglia molto più di quanto mi aspettassi dalle prime letture. Rivedo in me la stessa fame di avventura ed esperienze, oltre a determinati valori che lo caratterizzano.
Come ti trovi a lavorare con gli altri attori veterani del cast?
Lavorare con loro è fantastico, mi hanno aiutato a capire i ritmi di UPAS e tutti gli intrecci che loro hanno già radicato ormai da anni. Sono dei compagni di viaggio molto generosi, anche e soprattutto fuori dal set, ed è prezioso trovare persone cosi in ambito lavorativo. Poi io sono stato abituato a rubare con gli occhi in qualunque situazione e anche in questa esperienza non sarò da meno.
Come va sul set?
Non nascondo di aver avuto un po’ di timore quando ho realizzato di dover entrare all’interno di una macchina produttiva così longeva, ma poi mi sono ricreduto dalle prime ore in cui ho iniziato a conoscere tutti; in ogni reparto ci sono persone disponibili e sincere pronte ad aiutarti. Devo dire che, in questo caso, l’anima della gente di Napoli si sente.
Quando e come hai cominciato a fare l’attore capendo che sarebbe stata la tua strada?
Forse dalla prima lezione di recitazione in un corso dove mi ero iscritto solo come uditore: l’insegnante mi spinse a mettermi comunque in gioco e capii subito che mi piaceva un sacco, da quel momento ci furono vari passaggi di consapevolezza e di formazione che mi hanno fatto andare avanti. In realtà mia madre dice che sono sempre stato un attore sin da bambino quando ripetevo non qualche battuta ma intere scene di film più volte, con tanto di imitazioni e voci varie.
Tappe fondamentali della tua carriera?
Credo che siano due le tappe fondamentali. La prima quando decisi di trasferirmi a Roma lasciando famiglia, amici, lavoro per studiare e lavorare in maniera professionale. La seconda quando ho acquisito la consapevolezza che qualunque obiettivo tu abbia lo puoi realizzare con la costanza, l’autodisciplina e il coraggio; ho capito che non c’è niente di irrealizzabile e la responsabilità dei successi o dei fallimenti è solo nostra.
Altri progetti a parte Upas?
Non sono scaramantico quindi vi direi tutto nei dettagli, ma purtroppo non posso anticipare niente e posso solo accennarvi che qualche novità in questi prossimi mesi ci sarà. A parte l’aspetto professionale, ho in progetto di viaggiare quanto prima per un bel po’ e continuare a coltivare le passioni oltre alla recitazione, che sono la musica e il canto.
Tre aggettivi per descriverti?
Sognatore, consapevole e… ne metto anche uno non tanto positivo: spesso sono permaloso!
Un sogno da realizzare per la tua carriera?
Ne ho troppi, tutti molto importanti e, come tutti i sognatori, una volta realizzato uno starò già pensando al prossimo. Ma se ve ne dovessi dire proprio uno al momento, sceglierei quello di lavorare con Paolo Virzì.
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