Occhio al clan Prisco, perché a breve ci saranno grandi colpi di scena. Eh sì, vi anticipiamo in assoluta anteprima che a Un posto al sole, mentre papà Gaetano (Fabio De Caro) pensa solo alla compagna e alla figliastra (a parte i suoi loschi affari, ovviamente), monta la rabbia del gelosissimo figlio Salvo che, stando ai rumors, potrebbe mettere a punto un terribile piano di vendetta. Chi ne sarà coinvolto? Si parla di conseguenze “colossali e inaspettate”. Succederà l'”impensabile”?
In attesa di scoprirlo, abbiamo incontrato per voi Enrico Maria Pacini, il giovane attore che presta il suo volto a Salvo Prisco.
Come sei stato scelto per il ruolo di Salvo?
È stata una bellissima sorpresa ricevere la telefonata per fare un provino per “Un posto al Sole”. Temevo che solo un giorno di preavviso non mi sarebbe bastato a prepararmi nel modo migliore, ci tenevo tanto a far parte di un cast come quello di Upas. Invece, il pomeriggio stesso del provino, ho ricevuto la notizia di essere stato preso. Grande festa!
È il tuo primo ruolo importante in tv?
Sì. Nonostante abbia avuto vari ruoli in televisione, Salvo è il primo personaggio che interpreto con una storia da approfondire.
È difficile interpretare un personaggio così complesso?
È stato difficile interpretare il ruolo di Salvo prevalentemente per la differenza caratteriale tra me e lui. Non ci sono personalità più diverse di quelle di Salvo Prisco ed Enrico Maria Pacini e, per questo, ho preso spunto dal personaggio interpretato da Alessandro Borghi in Suburra la serie.
Come ti trovi sul set?
Essere sul set di “Un Posto al Sole”, sin dall’inizio, mi ha fatto sentire a casa, dato che da sempre sono fan della soap. Inizialmente un po’ di imbarazzo nel trovarsi dall’altra parte c’è stato, però poi – grazie allo staff – mi sono sentito immediatamente in famiglia.
Come va con l’altro cattivo, papà Fabio De Caro?
Fabio è un grande artista, da cui ho solo da imparare. Umanamente è una persona che ti mette subito a tuo agio, nonostante la sua esperienza che lo ha reso grande. In questi mesi è nato un bel rapporto, fatto di risate, confidenze e qualche momento di serietà.
Come hai cominciato a fare l’attore?
È iniziato tutto come una sfida per vincere la mia grande timidezza, per poi diventare il mio pensiero fisso. A dire la verità, ho ancora tanta strada da fare per cui non mi definisco ancora “attore”, ma di certo questo è il mio sogno da quando ho 14 anni, da quando cioè ho iniziato a frequentare il Laboratorio di Formazione Teatrale con Nando Paone e Cetty Sommella.
Hai modelli a cui ti ispiri? Idoli?
Non ho un solo idolo a cui mi ispiro, ma tanti grandi attori da cui vorrei rubare qualcosa. Ad esempio, vorrei avere l’esperienza di Alessandro Gassman, la poliedricità di Jared Leto, la comunicazione non verbale di Matthew McConaughey e i mille volti di Leonardo di Caprio.
Prossimi progetti?
In questi mesi sarò in tournée in tutta Italia con “La paranza dei bambini”, di Roberto Saviano e Mario Gelardi, cominciando da Roma a partire dal 29 novembre fino al 17 dicembre al Piccolo Eliseo.
Un grande sogno nel cassetto?
Per ora il mio sogno è quello di poter crescere come attore. E poi di sogni ne ho tanti altri ancora, ma per ora preferisco tenerli per me perché si sa… se sveli i tuoi sogni, non si avverano!
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