Le vicende comedy collegate al gruppo dei vigili urbani hanno dato modo ai telespettatori di rivedere a Un posto al sole l’attore Francesco Procopio, che in questa breve intervista ci ha parlato del personaggio che interpreta nella soap partenopea di Raitre (ma non solo).
Sei stato contento di tornare ad interpretare il ruolo di Sergio Massaro?
In tutta sincerità, sono stato contentissimo di tornare ad interpretare Massaro. Più di allora e vi spiego il perché: Massaro agli inizi affiancava l’ispettore di polizia Arletti e ne rappresentava il contrappunto allegro, ironico. Questo mi piaceva tanto. Poi però, non ricordo per quale motivo, non è stato più affiancato da Arletti e si è trovato in situazioni molto drammatiche da solo, quindi non aveva più la possibilità di portare con sé la sua leggerezza. In quei contesti, da solo, sarebbe stato fuori luogo, maleducato. Per questo motivo Massaro-Procopio implodeva il proprio modo di essere sempre un po’ da commedia. Oggi Massaro ritorna nel pieno delle sue note allegre, un po’ celatamente goffo, potendo esprimersi con i suoi spontanei ritmi da commedia. E quindi Procopio, si muove con la massima disinvoltura e vive fino in fondo ogni emozione ed avvenimento come se fosse il proprio, divertendosi tantissimo. E che voglio di più!
Cosa pensi di ciò che sta accadendo al tuo personaggio?
Questa apertura del gruppo vigili con l’esterno offre sicuramente nuovi spunti drammaturgici necessari forse per lo spettatore verso orizzonti diversi e più intriganti. O semplicemente rappresenta una boccata di ossigeno.
Quali sono le tue “origini” ?
Io nasco con il Teatro e continuo a vivere di questo da circa 30 anni. Quindi, anche se non ci avevo lavorato insieme, conosco benissimo Lara Sansone (Bice). Quando ho saputo che avrebbe interpretato il ruolo di mia moglie mi sono sentito sicuramente onorato sia dal punto di vista artistico che estetico.
Ma devo riconoscere, perdonate la mia estrema sincerità, che la grande scoperta per me è stata proprio Antonella Prisco. Ha un grande talento che riesce ad esprimere con semplicità e professionalità. È sempre molto dolce e disponibile con il collega, senza mai perdere la sua vena allegra. E poi è generosa. Ha una bellezza particolare che riesce, grazie appunto al suo talento, a far fiorire con il carattere mai superficiale del personaggio. Insomma è senza dubbio la cosa più bella che mi sia capitata in questa meravigliosa esperienza di UPAS.
Cosa pensi del successo di Un Posto al Sole?
Ogni volta che mi capita di girare per un periodo UPAS resto sempre basito nel riscoprire la varietà di pubblico che lo segue. Dal fruttivendolo al cardiochirurgo, passando per lo zio d’America che non vedevi e sentivi da una vita e che per l’occasione si fa vivo per complimentarsi. Tutto questo seguito, così numeroso e diverso, mi diverte tantissimo.
C’è qualche tuo lavoro passato che ti è rimasto nel cuore?
Si, in verità, esistono alcuni spettacoli che mi sono rimasti nel cuore. È come ricordare le ex fidanzate. Alcune hanno lasciato un segno indelebile altre… comunque qualcosa! Volendo rispettare la metafora, non esiste uno spettacolo che non mi abbia lasciato proprio niente. È stato comunque “una storia d’amore”. Anche quando credevo che d’amore non ci fosse niente. Così, senza pensarci più di tanto, mi tornano alla mente questi spettacoli: “Ridicolose avventure di Pulcinella” di Petito, regia Renato Carpentieri; “Morte ‘e Carnevale” di Raffaele Viviani, regia di Renato Carpentieri; “Le Metamorfosi” di Ovidio, regia di Marco Baliani; e poi forse perché la ferita è ancora fresca, forse perché veramente ci ho messo tutto me stesso, l’ultimo che ho fatto, “L’Ispettore Drake e il delitto perfetto” di David Tristram, regia di Sergio Assisi.
Progetti futuri?
Sto già girando un film che mi piace tantissimo e che secondo me ha buone possibilità di successo. Si chiama “Arrivano i prof.”, regia di Ivan Silvestrini. In Francia ha già avuto un successo enorme ed infatti hanno già fatto il secondo. A novembre dovrei cominciare la seconda serie de “L’Allieva”, che andrà in onda su Rai 1 nella prossima stagione. E poi al Teatro Ghione a Roma nel periodo natalizio metterò in scena “Miseria e Nobiltà 2.0” con la regia di Peppino Miale Di Mauro. Non vedo l’ora di cominciare le prove. Immaginate “Miseria e Nobiltà” tutto riportato ai giorni d’oggi. E poi, se ce la faccio, a febbraio si riparte con la tournée de “L’Ispettore Drake e il delitto perfetto”. Beh… se ci rifletto, nun me pozzo proprio lamentà!
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