Dopo l’intervista all’head writer Miquel Peidro Zaragoza, oggi noi di Tv Soap ospitiamo sulle nostre pagine Aurora Guerra, ovvero l’autrice delle due telenovele spagnole più viste in Italia: Il segreto e Una vita. L’ha incontrata per voi il nostro Sante Cossentino.
Aurora, benvenuta su Tv Soap. Com’è nata l’idea de Il segreto?
La rete mi ha chiamata per realizzare una serie quotidiana capace di risollevare gli ascolti del pomeriggio di Antena 3. Avevo da tempo un’idea per una telenovela, con la storia di una madre a cui hanno strappato il figlio e crede che il bambino sia morto. Il desiderio di questa donna di ritrovare suo figlio doveva combaciare con l’aspettativa del pubblico perché ciò accadesse. Così nacque il personaggio di Pepa, la levatrice.
Ti ricordo il primo giorno in cui hai lavorato per questa soap?
Il mio primo giorno è stato un incontro con Goyo Quintana e Josep Cister della produzione Boomerang. Mi hanno commissionato la serie e mi hanno lasciato il tempo per crearlo e svilupparla. È successo tutto in pochi giorni.
Sei riuscita a scrivere belle storie anche dopo Pepa e Tristan, i suoi figli Bosco, Aurora e Gonzalo. Quale sarà il futuro della soap?
Il meglio deve sempre ancora venire. Le relazioni tra i personaggi esistenti e i nuovi ci permettono di pensare che non saranno mai rallentati e smorzati né l’interesse né le emozioni. Le idee non sono esaurite e ci sono gli spettatori che vogliono un lungo futuro per Puente Viejo.
Pepa o Aurora o Gonzalo potrebbero tornare un giorno?
I giri di boa di questa serie sono proprio questo: un segreto…
Donna Francisca è la persona più importante di Puente Viejo e della telenovela: dopo tutto quello che le è già accaduto, riuscirai a scrivere altre storie ancora incentrate su di lei?
Francisca e l’attrice Maria Bouzas sono fonte inesauribile di ispirazione. Non sono mai stanca di scrivere. E c’è Raimundo: il suo vero amore è proprio Francisca!
Com’è nata invece Acacias 38 (Una vita)?
Sulla base di un’idea originale da Josep Cister e Susana López Rubio, io e il mio collega Miquel Peidro Zaragoza stavamo selezionando parte di un sacco di materiale. Pensavamo ad una soap opera urbana con una strada principale di una città, per avere piccole e grandi storie in un microcosmo. Così abbiamo dovuto pulire e ordinare molto materiale, inventare nuove storie, nuovi personaggi ed eliminarne altri, poi abbiamo messo un nome alla serie che era il nome di questa via: Acacias 38, che in Italia si intitola Una vita.
Perché hai fatto morire Manuela e German?
Le trame più intense ed emozionanti sono state raccontate nella prima stagione, rischiavamo di essere ripetitivi e dopo la loro morte ci siamo concentrati su nuovi sviluppi. I personaggi scompaiono quando le loro storie non sono forti, e ora Cayetana ha molte cose da dire: sarà più che mai al centro delle vicende di Acacias 38!
Come è nata l’idea del personaggio di Ursula?
Volevo creare un vero e proprio cortocircuito con Cayetana. Due donne fanno scintille quando sono insieme già normalmente… figuriamoci loro due! Ursula avrà una propria identità, saranno due cattive sia insieme che separatamente.
Come sei nella vita di tutti i giorni?
Faccio una vita tranquilla e felice in una città vicino a Madrir, circondata dalle persone che amo e con cane, cavallo e gatto. Quando non lavoro, faccio equitazione, passeggiate in campagna e mi godo la vita. E sono mamma.
Come sei diventata sceneggiatrice?
La scrittura mi ha sempre accompagnato. A 19 anni ho vinto un concorso di sceneggiatura a Madrid, poi ho vinto anche una borsa di studio per fare un cortometraggio con il mio script, e da allora mi dedico a questo professionalmente. Ho fatto una serie per bambini per TVE, prima di dedicarmi negli ultimi sette anni alle soap.
Infine, come rispondi a chi giudica Il segreto troppo violenta?
Dalla nascita, la vita è crudele e violenta, piena di luce e ombra. Io, Miquel Peidro e gli altri sceneggiatori mettiamo nelle puntate della soap la realtà e raccontiamo l’avventura di essere vivi, con tutto quello che può accadere. Anche morire.