Prossimamente i telespettatori de Il Segreto assisteranno alla morte di Bernarda Jimenez (Mercedes Leon): Francisca (Maria Bouzas) infatti, dopo aver scoperto che la donna aveva cercato di impadronirsi della sua eredità avvalendosi dell’aiuto di Fulgencio (Julì Canto), organizzerà un piano teso ad eliminare per sempre la scomoda cugina. La dark lady riuscirà a rendere partecipe Bernarda di un piano che avrà come finalità quello di far impazzire la nipote Aurora (Ariadna Gaya) e farà così crollare la stabilità emotiva della figlia di Pepa (Megan Montaner) la quale, vedendo al buio una donna che dichiarerà di essere la madre, arriverà addirittura a pensare che la Balmes possa essere viva.
Che cosa succederà poi? Le anticipazioni indicano che la Jimenez, entrata sempre più in confidenza con la Castro, confesserà a quest’ultima di aver ucciso Fulgencio spinta dalla Montenegro; come se non bastasse, Bernarda darà alla diciottenne un ciondolo che, per via di una foto ritrovata, sembrerà appartenere alla defunta Pepa. Aurora a quel punto, credendo fortemente che la nonna sia responsabile della disgrazia, perderà la calma minacciando di morte Francisca nella piazza di Puente Viejo e per giunta, nonostante le richieste esplicite di Pedro (Enric Benavent), si rifiuterà di chiederle scusa per l’affronto compiuto.
La situazione è destinata drasticamente a peggiorare dopo la morte di Bernarda: la colpa dell’accaduto è di Francisca ma nel dispensario verrà ritrovato un detonatore e le autorità riterranno Aurora l’artefice dell’esplosione dell’auto sulla quale era “ospite” la Jimenez. La giovane Castro quindi verrà invitata dalla guardia civile a non lasciare il paese e sarà messa cautelativamente agli arresti domiciliari finché non avrà luogo il processo. A nulla servirà dunque l’intervento di Raimundo (Ramon Ibarra) il quale, nella speranza di intenerire la spietata ex, inviterà Francisca ad avere pietà del sangue del suo sangue.
Conrado (Ruben Serrano), cercando una soluzione per impedire che la sua ragazza venga compromessa, implorerà don Anselmo (Mario Martin) di mettersi in contatto col fratello Marcial (Pep Sais) affinché possa farsi carico della difesa di Aurora. Inizialmente il consanguineo del prelato vorrà cercare un avvocato più bravo di lui ma poi, visto che il processo sarà sempre più imminente, accetterà di difendere l’imputata.
Il procedimento giudiziario, neanche a dirlo, riserverà delle sorprese: Aurora, certa delle sue accuse, continuerà a dare dell’assassina alla nonna pur di difendersi e, nei primi giorni dell’inchiesta, farà riferimento ad una prova occulta in suo possesso in grado di dimostrare tutta la veridicità delle sue affermazioni. Quando verrà fuori che l’oggetto in questione è il fantomatico ciondolo appartenuto a Pepa, Francisca riuscirà però a smontare l’attendibilità della tesi dimostrando che tale collana è una semplice copia di quella appartenuta alla nuora. Come se non bastasse il dottor Zabaleta (Miguel Mota), farà notare nella sua testimonianza lo stato confusionario di Aurora nei giorni precedenti al processo e così l’avvocato dell’accusa riuscirà a peggiorare in maniera esponenziale la già difficile situazione della diciottenne.
Sarà allora che Aurora tenterà di giocarsi il tutto per tutto e, decidendo di testimoniare soltanto di fronte all’odiata Montenegro, parlerà alla platea della confessione shock di Bernarda, insinuando che la nonna ha avuto un ruolo importante nella decisione della defunta di uccidere il proprio marito.
Un colpo di scena inaspettato è però in agguato: Fulgencio si presenterà nell’aula del tribunale e sarà chiaro a tutti quanti che lo psichiatra non è morto come Aurora, fino a qualche attimo prima, sosteneva!!!
I telespettatori capiranno così che le varie telefonate misteriose effettuate da Bernarda durante il suo soggiorno alla villa servivano a mettersi in contatto col dottore e, quando quest’ultimo stringerà un nuovo patto di fedeltà con la propria cugina, sarà chiarissimo che il processo starà servendo per screditare la figura di Aurora con lo scopo di farla passare per pazza.
Fatto sta che, nel caso le disgrazie non fossero già sufficienti, la figlia della levatrice dovrà affrontare anche la funesta notizia della “morte” di Martin (Jordi Coll): l’aspirante dottoressa, per via degli arresti domiciliari, non potrà presenziare al funerale del fratello ma ciò non le impedirà, in un secondo momento, di “evadere” per recarsi al cimitero e congedarsi per sempre da lui. Tuttavia i funzionari si accorgeranno della fuga e arresteranno Aurora proprio mentre sarà nei pressi della tomba di Gonzalo.
Conrado, non arrendendosi, andrà a parlare con Donna Francisca ma capirà dalle sue parole che la sentenza prevista per l’indomani non sarà affatto a favore della sua fidanzata e, per tale ragione, proporrà a quest’ultima di fuggire: Aurora, rimarcando la sua innocenza, rifiuterà la proposta.
Quale sarà quindi il destino per la ragazza? Per avere una risposta, i telespettatori non dovranno attendere molto: i giudici infatti, riconoscendo che l’omicidio (apparentemente) commesso dalla Castro meriterebbe la pena di morte, riterranno delirante ogni accusa mossa dall’imputata e, credendo fortemente che la sanità mentale di Aurora sia fortemente debilitata, decideranno di condannarla a trascorrere dieci anni in un manicomio.
Tutto ciò darà vita ad un lungo calvario per la povera Castro, sopratutto quando emergerà che il direttore della struttura sanitaria dove verrà trasferita non è altri che Fulgencio…
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